05/11/2012
Bandiere con il simbolo copto e quello islamico, diffuse durante la rivoluzione di piazza Tahrir (foto di G. Mastromatteo).
La cronologia dei due anni più difficili per i copti d'Egitto.
1 gennaio 2011 – Alessandria d'Egitto. Un'autobomba parcheggiata davanti alla cattedrale copto-ortodossa dei Santi (Al-Qiddissine), nel quartiere di Sidi Bishr, esplode durante la messa di mezzanotte. Il bilancio è di 23 morti e almeno 75 feriti.
25 gennaio 2011 – Sull’onda della "rivoluzione dei gelsomini", che il 14 gennaio ha costretto alla fuga il presidente tunisino Zine El-Abidine Ben Ali, gli egiziani scendono in piazza Tahrir, al Cairo. Chiedono le dimissioni di Hosni Mubarak. Copti e musulmani sono insieme nella protesta.
11 febbraio 2011 – Dopo 18 giorni di protesta, Hosni Mubarak si dimette.
7 maggio 2011 – Un gruppo islamista armato attacca la chiesa di Saint Mena e quella della Holy Virgin, entrambe al Cairo. Nel doppio assalto perdono la vita 12 persone e almeno 230 restano ferite.
8 ottobre 2011 – Una pacifica manifestazione dei copti, nel quartiere di Masbero, si trasforma in una strage. La polizia spara sulla folla. A terra restano almeno 25 persone.
Febbraio 2012 – Si concludono le prime elezioni politiche del dopo-Mubarak. Il nuovo Parlamento è guidato dai Fratelli musulmani di "Libertà e Giustizia". Seconda forza politica sono i Salafiti di "Al Nour".
17 marzo 2012 – Dopo 40 anni di pontificato, muore papa Shenouda III. Inizia il lungo iter per la successione.
24 giugno 2012 – Il candidato dei Fratelli musulmani, Mohammed Morsi, batte Ahmed Shafiq al ballottaggio e diventa il nuovo presidente della Repubblica araba d'Egitto.
Agosto 2012 – La cittadina di Dahshur, 40 chilometri a sud del Cairo, è teatro di una settimana di violenti scontri tra copti e musulmani, con decine di feriti e intere abitazioni date alle fiamme.
4 novembre 2012 –Tawadros II viene eletto 118° patriarca dei copti d'Egitto.
Gilberto Mastromatteo