Boccassini: 'ndrangheta trasversale

Le direzioni distrettuali antimafia di Milano e Reggio Calabria illustrano i punti chiave dell'indagine che ha portato in carcere la "zona grigia" sospettata di favorire la 'ndrangheta.

Corsico, il sindaco dà battaglia

01/12/2011
Maria Ferrucci, sindaco di Corsico.
Maria Ferrucci, sindaco di Corsico.

    Già da assessore alla Cultura a Corsico, Maria Ferrucci si era spesa a favore della legalità, organizzando iniziative e conferenze per cittadini e studenti. Ora che è sindaco da più di un anno, in questa città dell'hinterland milanese con oltre 34 mila abitanti e la presenza ingombrante delle cosche di 'ndrangheta Papalia e Barbaro, la professoressa Ferrucci si batte con la sua amministrazione per creare strumenti che contrastino la rapacità della criminalità organizzata.

    Corsico aderisce ad "Avviso Pubblico", la rete di enti locali che combatte programmaticamente le infiltrazioni mafiose, e dal confronto con altri Comuni trae spunto per rafforzare la battaglia sul proprio territorio. Tra i progetti in via di definizione, quello per evitare che negli appalti comunali si infiltrino imprese colluse con la 'ndrangheta; la creazione di un Centro di documentazione con tutti i fatti e i nomi criminali del luogo, consultabile on-line; l'intenzione di collegarsi con altri Comuni dell'hinterland e con Milano per creare, insieme con la Prefettura, una lista di aziende sane sul piano della legalità.

Rosanna Biffi

    "La presenza 'ndranghetista è avvertita in modo abbastanza pesante da chi compete direttamente con loro su alcuni affari", racconta il sindaco Ferrucci. "Loro hanno un po' il predominio, se non il monopolio, sulla movimentazione terra. Ci sono imprenditori che si sono dovuti spostare di parecchi chilometri per andare a cercare appalti. Ora, poi, il proliferare di macchinette per il videopoker nei locali fa capo alla criminalità organizzata, e i sindaci hanno sempre meno potere per inibirle".

    Aggiunge il sindaco: " Chi ottiene appalti in maniera disonesta fa un danno alle imprese che competono secondo le regole, ma fa un danno anche all'intero Paese, perché distrugge la competitività". Convinta che finora si sia lasciato solo alla magistratura l'onere di contrastare le mafie, Maria Ferrucci è decisa a coinvolgere amministrazione e cittadini in una battaglia che "si può combattere con l'impegno di tutti".

    Una battaglia rivolta in senso ampio al rispetto e alla cultura della legalità: "Non stiamo lavorando solo sulla criminalità organizzata, ma anche sull'illegalità diffusa che è la zona grigia sulla quale pensiamo che la 'ndrangheta abbia costruito il suo potere. Se tutte le persone non hanno niente da nascondere, tutti, quando arriva chi vuole il 'pizzo', lo denunciano. Invece, se questo non succede, è perché a volte non c'è soltanto la paura, ma anche il fatto che si ha qualcosa da nascondere, anche tasse non pagate, e quindi si subisce".

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