La febbre mondiale si comincia a vedere dalle pubblicità. Negli spot la Coppa comincia in anticipo. Gente ammassata sul divano che guarda partite azzurre, sventola bandiere, festeggia con Cannavaro, mangia, beve, compra di tutto e di più, dalle auto ai televisori, passando per la cioccolata da spalmare. Gli sponsor si lanciano in invenzioni originali: dalla lattina di birra azzurrovestita all’applicazione per i-Phone che consente di scaricare gratuitamente un programmino per valutare in modo scientifico con un modello matematico il rendimento dei singoli giocatori al Mondiale. La fantasia impazza sperando che resti attaccato qualcosa. Un’indagine della Camera di commercio di Milano valuta che i Mondiali in Sudafrica potrebbero rivelarsi un’opportunità economica per le aziende. Lo credono almeno gli imprenditori milanesi intervistati. Si calcola che il mercato collegato all’evento sportivo dell’anno potrebbe raggiungere un giro d’affari di 3 milioni di euro. Ci contano soprattutto le imprese impegnate nel commercio e nel turismo, che immaginano di sfruttare l’occasione per far crescere i rapporti commerciali con il Sudafrica (7%) e quelle che si aspettano fatturato in crescita proprio grazie al Mondiale (5,7%). Non è altissimo invece il borsino calcistico: le donne hanno fiducia, il 60% si aspetta vittoria o un buon risultato dall’Italia contro il 47% degli uomini. Speriamo bene, per l’economia e per il campo.
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