05/05/2011
Le due ruote ci hanno portato a celebrare, con più o meno trasporto
secondo le sensibilità di ciascuno, l’Unità d’Italia e lo stesso farà a
breve, tra gli altri tanti spunti, il Salone del Libro di Torino che ha
scelto tra l’altro i 15 libri che rappresentano meglio l’Italia.
Eccoli:
Ippolito Nievo, Le confessioni di un ottuagenario (1867)
Carlo Collodi, Le avventure di Pinocchio (1880)
Edmondo De Amicis, Cuore (1886)
Giovanni Pascoli, Myricæ (1891)
Giuseppe Ungaretti, Allegria di naufragi (1919)
Italo Svevo, La coscienza di Zeno (1923)
Eugenio Montale, Ossi di seppia (1925)
Alberto Moravia, Gli indifferenti (1929)
Primo Levi, Se questo è un uomo (1947)
Giovannino Guareschi, Don Camillo (1948)
Italo Calvino, Il barone rampante (1957)
Carlo Emilio Gadda, Quer pasticciaccio brutto de via Merulana
(1957)
Giuseppe Tomasi di Lampedusa, Il Gattopardo (1958)
Umberto Eco, Il nome della rosa (1980)
Roberto Saviano, Gomorra (2006).
A noi piacerebbe aggiungere Troppo umana speranza, uscito da
pochi mesi per Feltrinelli: un romanzone d’altri tempi ambientato nel
Risorgimento e, in parte nei luoghi di questo Giro d’Italia,
dall’esordiente Alessandro Mari, trent’anni appena e una maturità di
scrittura che ne dimostra tanti ma tanti di più.
E voi, che cosa aggiungereste o togliereste a questo elenco?
Elisa Chiari