29/03/2011
Il portiere della Juventus e della Nazionale Gigi Buffon.
Urletti di gioia per il successo degli Azzurri in Slovenia, sullo slancio della soddisfazione recente per un pareggio in amichevole con una Germania piena di rincalzi. Forse stiamo esagerando. E’ stato supermagnificato Tiago Silva, autore del gol decisivo, brasiliano che ha optato per la nostra nazionalità: ma prima e dopo il gol Tiago Silva mica ha giocato bene, anzi.
Ci sembra che non si voglia ammettere che siamo scarsi di talenti nostrani, e che anni e anni di prelievi sul mercato straniero hanno mortificato il nostro vivaio.
La Slovenia ha appena due milioni di abitanti, nessuna tradizione calcistica gloriosa, smista giocatori in tutta Europa, anche in Italia, dove il calcio conta su più di due milioni di tesserati italiani. Forse senza Buffon tornato ad essere grande la Slovenia avrebbe pareggiato.
Comunque a Kiev contro l’Ucraina Prandelli cerca un portiere per sostituire Gigi il grande che non può essere eterno, e pare che stavolta punti su Viviano, del Bologna: il ruolo è iperdelicato, una volta eravamo i migliori produttori di portieri del mondo, adesso siamo in riserva e peschiamo all’estero. Pare che Prandelli per oggi abbia in mente numerosi esperimenti, insomma un turnover intensissimo. Cosa utile per lui come appunto sperimentatore, ma anche cosa utile se la partita fosse perduta e si potesse però puntare sulla necessità di provini insistiti ancorché rischiosi.
Se poi la partita va bene, tutti magari a dire che ormai non solo abbiamo di nuovo una grande Nazionale, ma siamo pieni di ricambi per tutti i ruoli: fra l’altro sarà poi disponibile De Rossi, che non è assolutamente un Balotelli e che sicuramente ha inteso la lezione prandelliana nel migliore dei modi.
Cercano lancio, rilancio o conferma in molti, Prandelli è lì apposta per dare una chance a tanti. Casomai a troppi, vista la sovrabbondanza di calciatori che si alternano in azzurro, ma è chiaro che siamo in tempi di scrematura, poi il citì lavorerà su un blocco quasi fisso di prescelti. Che, conoscendolo, non saranno anche automaticamente i prediletti.
Gian Paolo Ormezzano