Anche l'Italia sfrutta i minori

Alla vigilia della Giornata in ricordo della schiavitù e della sua abolizione, Save the Children diffonde il dossier "I piccoli schiavi invisibili". La grave situazione del nostro Paese

Anche l'Italia sfrutta i minori

21/08/2012

Secondo l’Organizzazione non governativa Save the Children, sono milioni nel mondo i minori vittime di tratta e sfruttamento e migliaia in Italia, dove il fenomeno è in crescita anche a seguito del costante e inarrestabile flusso di minori migranti non accompagnati, che costituiscono un  gruppo particolarmente a rischio di sfruttamento. Il numero di minori vittime di tratta nel mondo – sostiene l’Ong - secondo l’Onu è di 1,2 milioni, ma se si considerano quelli che subiscono comunque uno sfruttamento sessuale o lavorativo il numero ha raggiunto nel 2011 una grandezza di quasi 5 volte superiore (5,5 milioni) e rappresenta il 26% del totale delle vittimedi questi sfruttamenti (20,9 milioni). Lo sostiene un report dell’Organizzazione Internazionale del Lavoro.


Un fatturato simile al commercio di droga e armi

«I conflitti e le situazioni di crisi vissute in tante parti del mondo spingono senza tregua verso l’Italia e gli altri Paesi europei migliaia di minori non accompagnati, esposti concretamente al rischio di tratta e sfruttamento sessuale o lavorativo,»  ha dichiarato Raffaela Milano, Direttore Programmi Italia Europa di Save the Children. «La tratta e lo sfruttamento degli esseri umani è mossa da un flusso economico paragonabile, nel mondo, a quello del commercio illegale di droga e di armi.   Un fenomeno odioso e dalle conseguenze devastanti per la vita di migliaia di ragazze e ragazzi. Di fronte a questa situazione non è possibile voltarsi dall’altra parte. Parliamo di piccoli schiavi che sono “invisibili” solo per chi non vuole vedere, mentre questa condizione è visibilissima nelle nostre città e colpisce drammaticamente centinaia di bambini e adolescenti. È necessario un rafforzamento delle misure di protezione per le vittime, sia al livello nazionale che internazionale, ed il coordinamento degli sforzi per bloccare chi specula su questa vera e propria schiavitù contemporanea».

In Italia si riscontra una mancanza cronica di dati aggiornati sul fenomeno, ma possono essere certamente considerati la punta dell’iceberg di questa schiavitù spesso invisibile i 280  minori identificati come vittime di tratta o riduzione in schiavitù attraverso procedimenti penali tra il 2004 e il 2011 (fonte: Direzione Nazionale Antimafia). Provengono principalmente dall’Europa orientale e balcanica, in misura minore quelli di origine straniera nati in Italia e quelli provenienti da Africa e Asia. Sono più di 100 i minori vittime di tratta che hanno beneficiato nel 2011 di programmi di assistenza specifici. Si stima tra i 1.600 e i 2.000 il numero di quelli che si prostituiscono in strada (fonte: Associazione On the Road).



Francesco Rosati
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