Ritorno, un nuovo inizio per i migranti

In tempi di crisi economica globale, il ritorno volontario assistito dei migranti nei Paesi d'origine, in condizioni sicure, è una delle possibili opzioni del processo migratorio

La Rete italiana per il Ritorno volontario assistito

26/03/2013

In conformità alla direttiva UE Rimpatri 2008, in Italia questa misura si è realizzata, a partire dal 2009, con il co-finanziamento del Fondo europeo rimpatri e del ministero dell'Interno.

Sulla base di programmi annuali, che il Governo italiano concorda con la Commissione europea, vengono selezionati i progetti che attuano la misura del Ritorno volontario assistito: gestiscono direttamente il percorso di ritorno e operano anche a livello di sistema. In questo senso si è perciò cosituita nel 2009 una Rete di riferimento nazionale per l'informazione e l'accesso alla misura del RVA, prima denominata NIRVA e ora Rete Rirva.

Il progetto "Rete italiana per il ritorno volontario assistito – Rete RIRVA IV Fase" è realizzato dal Consorzio nazionale Idee in Rete, CIR - Consiglio italiano per i rifugiati, Oxfam Italia e dalla cooperativa sociale GEA.

La Rete Rirva, come detto, non opera soltanto nel campo informativo, ma è impegnata direttamente al fianco dei migranti che, in seguito a un'esauriente informazione, pensano o stanno pensando di intraprendere il percorso inverso e fare ritorno a casa.

Ogni attività è quindi svolta tenendo ben presente le possibili condizioni di vulnerabilità, materiale e psicologica, in cui versa il migrante che sta maturando una simile decisione. La fase di pre-partenza e il percorso di accompagnamento rivestono quindi un ruolo cruciale, per impostare un progetto di reintegrazione socio-lavorativa che sia rispondente ai desideri e alle competenze del migrante, ma che allo stesso tempo sia effettivamente realizzabile nel suo Paese d'origine.

La qualificazione dei servizi e la specializzazione di ruoli e competenze sono state le principali direttrici che hanno guidato l'operato della Rete Rirva in questi anni. Sono state quindi attivate delle Antenne per coordinare le attività informative a livello regionale con la collaborazione di uno staff nazionale, come per esempio fa in Lombardia la Fondazione ISMU, centro di ricerca sul tema delle migrazioni.

Sono stati aperti Punti informativi per offrire consulenza diretta ai migranti e Punti di sensibilizzazione per sostenere e diffondere il tema sia a livello nazionale sia locale. Senza contare call center appositi, siti Internet e una rete Intranet (RIR) per il reindirizzo on line dei casi e l'archiviazione delle domande di accesso ai progetti che, in parallelo alla Rete Rirva, attuano percorsi di RVA.

E sempre in tema di qualificazione dei servizi, la Rete Rirva ha fatto sue le competenze nel campo del ritorno assistito di OIM - Organizzazione internazionale per le migrazioni, che è stato dal 2009 il principale organismo attuatore in Italia dei progetti di RVA, oltre ad aver varato un progetto formativo per operatori in tutta Italia.

Inoltre, data l'importanza della chiave socio-psicologica nel Ritorno volontario assistito, la Rete Rirva ha ritenuto indispensabile avvalersi della collaborazione di CNOAS - Consiglio nazionale dell'ordine degli assistenti sociali, dal momento che proprio gli operatori e gli assistenti sociali svolgono una funzione chiave nei servizi di prossimità per i migranti. Da questa collaborazione è nata quindi l'idea di una guida che aiuti gli operatori a fornire informazioni e orientamento sulla misura del RVA, nell'ottica di garantire un servizio sempre più qualificato ed esaustivo per i migranti.

Francesco Rosati
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