30/04/2012
Ugo Biggeri, presidente di Banca Etica.
Ugo Biggeri è il presidente di Banca Etica. Come definisce l'ente che dirige?
«E’ una banca che persegue finalità di benessere collettivo, e
lo dimostra informando costantemente i risparmiatori su quello che fa. Noi mettiamo su internet tutti i
progetti che finanziamo (abbiamo verificato: nel web si possono vedere 919 progetti aggiornati al primo aprile, e ciò unicamente riferito alla Lombardia, ndr.)».
Quanto al benessere collettivo,
dobbiamo pensare che le altre banche non
se ne occupano?
«Ci sono banche più sensibili, quelle cooperative ad esempio (noi stessi lo siamo). Ma in
generale, oggi le grandi banche non hanno più come attività principale quella
originaria di sostenere l’economia raccogliendo risparmio e impiegandolo per
finanziare le imprese. Vivono invece di commissioni e di investimenti
speculativi».
Che tipi di attività finanziate?
«Per esempio, interventi di efficienza energetica o produzione
di energie rinnovabili; oppure attività agricole su terreno confiscati alle
mafie. Un progetto molto innovativo è l’acquisto di imprese in crisi da parte dei lavoratori uniti
in cooperativa, per rilanciarle. I finanziamenti sono cresciuti del 23%
dall’anno scorso, in un mercato sostanzialmente fermo».
Che possibilità offre Banca Etica al risparmiatore?
«Oltre ai classici prodotti come il conto corrente, si possono
acquistare le nostre obbligazioni, che rendono più dei depositi ,anche se un
po’ meno di quelle delle altre banche. Poi diamo la possibilità di essere
nostri soci, anche con piccole somme. Qui non si guadagna, però, perché tutti
gli utili sono reinvestiti. C’è solo la soddisfazione di dare un contributo al
bene comune. Il valore delle azioni, però, può aumentare di valore nel tempo».
Parlando di fondi comuni, qual è l’offerta di Banca Etica?
«La nostra controllata Etica sgr è specializzata nei fondi
d’investimento etici: gestisce 500 milioni di euro, sottoscritti da quasi
22.000 risparmiatori. Con ottimi risultati: ad esempio il fondo obbligazionario
bilanciato “Valori responsabili” ha ricevuto il prestigioso premio Lipper sia
nel 2010 che nel 2011. Questo dimostra che l’approccio responsabile alla
finanza non comporta di rinunciare a un buon rendimento».
Ida Cappiello