Dossier Cooperazione, Italia ultima

Il nostro Governo è quello che stanzia meno fondi per gli aiuti allo sviluppo tra le Nazioni ricche.

Insufficiente l’aiuto mondiale

15/04/2010
Stando alla Fao, le persone ridotte alla fame o malnutrite sono, in tutto il mondo, oltre un miliardo: 265 milioni di esse vivono nell’Africa Sub-Sahariana.
Stando alla Fao, le persone ridotte alla fame o malnutrite sono, in tutto il mondo, oltre un miliardo: 265 milioni di esse vivono nell’Africa Sub-Sahariana.

Se l’Italia “brilla” per la sua maglia nera in fatto di aiuto allo sviluppo, non si può dire che gli altri Paesi donatori dimostrino un impegno adeguato nella lotta alla povertà. Secondo i dati diffusi dall’Ocse, infatti, la crescita  dei fondi destinati alle Nazioni povere (in termini assoiluti: 123 miliardi di dollari nel 2009, rispetto ai 122 dell’anno precedente) è purtroppo solo apparente. Tenendo conto dell’inflazione, infatti, e dunque ragionando in termini di reale potere d’acquisto, c’è un calo di 3,5 miliardi di dollari. In media, i Paesi industrializzati donano lo 0,31 per cento del loro Prodotto interno lordo. Molto più dell’Italia, ma molto meno di quanto si erano impegnati a fare, cioè raggiungere lo 0,56 per cento entro il 2010.

In questo quadro grigio, ci sono però le note positive. Oltre ai cinque Paesi europei che già adesso superano la soglia dello 0,7 per cento del Pil prevista per il 2010 (Danimarca, Lussemburgo, Olanda, Norvegia e Svezia), va sottolineata anche l’inversione di tendenza degli Stati Uniti d'America, che è passato dalla percentuale dello 0,19 a quella dello 0,20. Sembra poco, ma il colosso-Usa è di gran lunga il primo Paese del mondo quanto a stanziamenti in termini assoluti: nel 2009 ha donato 28,7 miliardi di dollari. Quanto agli altri donatori di rilievo, ci sono: Giappone (16,5 miliardi di dollari), Francia (15,3 miliardi), Unione Europea (15), Germania (13,3), Regno Unito (11,7).

Sono anche aumentati sensibilmente – altra nota positiva – gli aiuti pubblici ai Paesi più impoveriti: parliamo dell’Africa subsahariana, che registra un incremento del 10,5 per cento di fondi ricevuti (7,5 miliardi di dollari), dell’Afghanistan (+39,5%, 3 miliardi), del gruppo dei Paesi meno sviluppati (+13,6%, 8,1 miliardi).

Luciano Scalettari
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