Qual è stato l’importo delle donazioni relative al 5 per mille degli italiani? Su quali enti o associazioni si sono indirizzati? Chi è che fa la parte del leone e chi, invece, deve accontentarsi delle “briciole”? Il 2008 è l’ultimo anno su cui è possibile avere dei dati dall’Agenzia delle Entrate. Siamo andati a vedere, allora, come è andata nell’anno in questione e abbiamo cercato di fare dei raffronti con l’anno precedente, il 2007.
Oltre 400 milioni di euro nel 2008
L’importo complessivo del 5 per mille nel 2008 è stato di 415.615.826 euro (da tale importo vanno sottratti gli importi attribuiti a enti esclusi dal beneficio, una somma che è stata pari a 18.095.007 euro). Nello specifico, ai 26.596 enti del volontariato ammessi sono andati 265.854.389; ai 333 enti di ricerca ammessi sono andati 63.994.402, ai 90 enti della ricerca sanitaria 65.935.828 euro e alle 1.152 associazioni sportive dilettantistiche ammesse (ben 41.589 sono state escluse) sono andati 1.736.200 euro.
Sono stati oltre 14 milioni (14.652.686) i contribuenti che hanno espresso la loro preferenza per un settore di attività o per un singolo ente. I due terzi delle scelte vengono espresse con l’utilizzo del Modello 730 (10.413.306), mentre solo il 28 per cento dei contribuenti che utilizzano l’Unico (4.091.613) decide di attribuire il proprio voto. Per quanto riguarda il 2007, invece, 15.618.714 sono stati i contribuenti che hanno espresso la loro preferenza per un settore di attività e per un singolo ente. Per 2.075.150 di questi contribuenti la scelta è stata tuttavia ininfluente (la loro dichiarazione ha presentato un’imposta pari a zero). La maggior parte dei contribuenti (9.861.142) ha espresso il proprio volto in favore di uno specifico ente, mentre 3.682.422 si sono pronunciati a favore di un settore generico. Nelle scelte singole risultano premiati ampiamente gli enti del volontariato (7,9 milioni di voti), seguiti dagli enti della ricerca scientifica (1.071.768) e dagli enti della sanità (815.870).
Importi medi
Facendo un raffronto per i primi tre anni di applicazione del 5 per mille, si nota una costante crescita della misura, che sembra incontrare il favore degli italiani (eccezion fatta per una leggera flessione del 2007). In generale, nel 2006 ai 37.260 enti iscritti (ammessi e non ammessi) sono andati 345.292.477 euro; nel 2007, a 32.365 enti sono andati 371.669.635,34 euro. E nel 2008, ai 77.015 enti sono toccati 415.615.826 euro. Ma a fronte di un ingente importo generale e di enti che riescono a canalizzare un importante volume di donazioni, va detto che gli importi medi sono decisamente modesti. Dai conteggi effettuati, infatti, si rileva che la media degli importi è di 28,36 euro (nell’anno precedente era stato di 27,14 euro).
Distribuzione delle scelte
In fatto di 5 per mille, le scelte espresse a favore dei singoli soggetti sono concentrate, in larga massima, su un numero di enti limitato e ovviamente molto noti per le attività svolte. Gli altri “voti” risultano in gran parte polverizzati tra una platea di beneficiari davvero molto ampia. E in questo contesto molto modesta risulta l’incidenza delle scelte destinate alle associazioni sportive dilettantistiche. Nel 2008 11 beneficiari (di cui 8 enti del volontariato) hanno ottenuto oltre 100 mila scelte, 13 soggetti hanno ottenuto tra 50.001 e 100 mila voti, 66 soggetti beneficiari hanno avuto da 10.001 a 50 mila scelte e via via a crescere. La fetta più ampia dei beneficiari (7.313) ha avuto da 21 a 50 scelte. In totale le scelte “espresse” dai contribuenti italiani sono state 11.159.516.
Quanto agli importi, 2 soli i soggetti beneficiari che hanno avuto oltre 10 milioni di euro, entrambi del settore ricerca e sanità. In 39, invece, hanno ottenuto tra 1.000.001 e 10 milioni di euro. La maggior parte (11.543 enti) ha ricevuto tra 1001 e 5 mila euro. La quasi totalità di questi (11.424) sono associazioni di volontariato. Da segnalare che 2537 soggetti (tra i quali 2534 associazioni di volontariato) non hanno ricevuto alcuna somma. Anche per il 5 per mille del 2007, la fetta più consistente risulta appannaggio di pochi enti di ricerca scientifica e sanitaria. A tre di loro sono andati infatti importi per oltre 10 milioni di euro (1 ente di ricerca, 2 sanitari), mentre la parte residua è stata distribuita in maniera modesta su una vastissima platea di soggetti. Anche in questo caso la maggior parte di beneficiari (11.306, si cui 11.135 enti di volontariato) ha avuto da 1001 a 5 mila euro. Quest’ultimo dato non va comunque sottovalutato: se è vero che mille euro possono essere considerati un supporto economico e poco altro, va anche detto che una somma tra mille e 5 mila euro può rappresentare anche una bella fetta di bilancio per moltissime associazioni, molte delle quali piccole o medio-piccole.