22/02/2013
Al termine dell'indagine svolta dal Consiglio italiano per i rifugiati, sono espresse alcune considerazioni molto precise. Le conclusioni del report auspicano un rafforzamento di alcune importanti garanzie affinché sia assicurato l'effettivo beneficio del diritto d'asilo.
In particolare si richiede alle autorità italiane di assicurare il rispetto delle norme e dei principi illustrati dalla Corte per i diritti umani di Strasburgo e la Corte di giustizia dell'Unione europea in Lussemburgo.
Per quanto riguarda i trasferimenti da Stato a Stato, prima ancora di prendere qualsivoglia decisione su un trasferimento, l'Unità Dublino competente dovrebbe svolgere una precisa valutazione della reale situazione dello Stato membro di destinazione e, eventualmente, applicare la clausola della sovranità ogni qual volta si palesi il rischio di violazioni dei diritti umani in quel Paese.
Le autorità italiane dovrebbero ridurre la durata del processo di valutazione, rispettando le tempistiche procedurali previste dal Regolamento Dublino. Inoltre il diritto a una corretta informazione dovrebbe essere meglio garantito, in particolar modo nel caso di avvio di una procedura Dublino.
Emerge quindi l'impellenza di un coordinamento centrale di tutti gli attori e i servizi preposti all'assistenza per realizzare un effettivo percorso di integrazione, e soprattutto aumentare l'offerta abitativa senza usare sempre mezzi emergenziali, per garantire il diritto all'accoglienza anche prima della formalizzazione della domanda d'asilo. Senza dimenticare che l'accesso alla tutela legale gratuita dovrebbe essere implementato, per esempio fornendo direttamente legali specializzati in diritto d'asilo e protezione giuridica internazionale.
Francesco Rosati