I diritti violati dei rifugiati

10 anni dopo il "Regolamento Dublino" che identifica lo Stato competente per una domanda d'asilo, il sistema continua a fallire nei confronti sia dei rifugiati sia degli Stati membri

Un network europeo

22/02/2013

In futuro sarà adottato il Regolamento Dublino III, che conterrà significativi miglioramenti – per esempio sarà garantito un colloquio in forma personale per il richiedente asilo – ma i principi ispiratori dell'attuale Regolamento, che si sono dimostrati inefficaci, resteranno immutati. L'applicazione del nuovo Regolamento dovrà essere puntualmente monitorata dalla Commissione europea, in modo che tutti gli Stati membri provvedano comunque a superare le proprie carenze.

Ma solo attraverso una profonda revisione dei principi stessi alla base del Regolamento Dublino si potrà raggiungere un sistema più equo e rispettoso della dignità umana. Un sistema in grado di tenere nella dovuta considerazione la particolarità di ogni caso individuale, le eventuali connessioni del richiedente con altri Stati membri. Per favorire, pertanto, una reale prospettiva di integrazione.

Molte organizzazioni non governative, impegnate nell'assistenza e nella consulenza per richiedenti asilo soggetti al Regolamento Dublino, hanno partecipato alla creazione di un Network europeo per la cooperazione tecnica sull'applicazione del Regolamento Dublino II. Scopo dell'iniziativa è appunto promuovere un più puntuale scambio di esperienze e conoscenze tra organizzazioni membre, sia a livello nazionale sia internazionale, perché un'assistenza e un'attività informativa più accurate possano raggiungere il maggior numero possibile di richiedenti asilo.

Uno dei più importanti obiettivi del network europeo è proprio migliorare la conoscenza delle singole legislazioni nazionali, con un occhio di riguardo verso le procedure giuridiche che sottendono l'applicazione del Regolamento Dublino, specialmente nei casi di ricongiungimento familiare, detenzione e persone particolarmente vulnerabili.

In questo senso va infine inquadrato il report "The Dublin II Regulation: Lives on Hold": un'efficace prospettiva comparativa ha permesso un'indagine a 360 gradi sulle singole condizioni nazionali, così come un'analisi di sistema più generale che è stata capace di individuare tutte le aree di criticità comuni ai Paesi membri, nella fondata speranza che quanto prima si possa voltare pagina.

Per maggiori informazioni consultare il sito: www.dublin-project.eu

Francesco Rosati
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