17/04/2013
«Ho 36 anni e sono mozambicana. Nel
1996 con la morte di mio padre sono stata costretta a abbandonare gli studi,
frequentavo il liceo e desideravo andare all’Università.
Nel 2002
nasce mia figlia e subito dopo comincio a stare male, febbre altissima e perdita
di peso, poi scopro di essere sieropositiva.
Sembrava impossibile una cura, una
terapia che ti poteva far continuare a vivere. L’unico rimedio sembrava essere
il medico tradizionale. In Ospedale un infermiere, parlando con una paziente, mi
disse della possibilità di cura per l’AIDS presso il Centro DREAM della
Comunità di Sant’Egidio a Machava un po’ fuori Maputo, dove le cure erano
gratuite. Mi sembrava impossibile!
Anche la mia
piccola bambina era malata: andare al Centro DREAM fu il primo passo di un
cammino lungo di speranza che mi ha portato fino a qui.
La cura
antiretrovirale mi ha salvato, oggi sono mamma di una bambina di 11 anni, anche
lei in cura, stiamo bene, lei è anche molto brava a scuola».
«In questi anni ho maturato una
coscienza di donna e madre, che può aiutare e appoggiare gli altri. Ho così
iniziato a lavorare come attivista nei Centri DREAM, sostenendo e incoraggiando
tanti malati, la mia vita e la mia testimonianza dà speranza, fa uscire dalla
rassegnazione e dalla condanna che tutto è impossibile.
Ho avviato insieme alla Comunità di Sant’Egidio un
programma di Adozioni a Distanza per sostenere le mamme e i bambini, questo mi
ha condotto in tante case, a conoscere famiglie e a sostenerle concretamente,
anche nell’educazione sanitaria e nutrizionale. Oggi sono una donna che ha un
futuro e come madre mi sento responsabile di costruirlo non solo per la mia
bambina ma per un’intera generazione, per un’Africa migliore».
«Io credo che
DREAM abbia dato senso a una vita ritrovata, migliore di prima (intendo dire
quando stavo molto male) e la forza di alzarmi in piedi, di testimoniare ad
alta voce quel che abbiamo dentro, quel che abbiamo ricevuto, quel che abbiamo
capito. Dobbiamo fare chiaramente il primo passo, per primi, davanti a tutti.
In maniera che anche gli altri possano compiere un passo verso di noi, come
madri possiamo fare tanto».
«Ho ripreso a studiare, tanti sogni
si sono realizzati, lo scorso anno mi sono laureata in Filosofia e Etica con
una tesi sulla “Dignità Umana secondo Kant”, oggi sono Responsabile Sociale del
programma DREAM in Mozambico, coordino le attività e la gestione del lavoro
comunitario e nell’appoggio psico-sociale delle attiviste e sono la referente
delle Adozioni a Distanza nel Paese.
Mi occupo della formazione nell’Area
HIV/AIDS in corsi nelle aziende e nelle imprese.
Ho
partecipato come relatrice a numerose conferenze internazionali in Africa e in
Europa».
Alberto Picci