Niger, il senso di Marta per i Tuareg

La storia di Marta Cometti, 30 anni, svizzera di Mendrisio (Canton Ticino), che ha trovato una nuova vita in Africa: disegna gioielli e aiuta un'intera comunità di circa dieci famiglie.

Ahlouk, l'argento che dà speranza a una comunità

11/03/2013

Il marchio si chiama "Ahlouk", che nella lingua dei Kel tamasheq - i nomadi del Sahara - ha un significato ben preciso: creare, nascere. I gioielli Ahlouk sono in argento e pietre, dal design originale e sono unici in quanto fatti a mano, uno a uno. A realizzarli sono gli artigiani tuareg del Niger, utilizzando metodi tradizionali e semplici utensili: la fusione del metallo, ad esempio, avviene in recipienti che fabbricano loro stessi con argilla e sterco d'asino, le braci sono mantenute ardenti con un mantice manuale fabbricato con pelle di capra mentre i principali utensili per la creazione dei gioielli sono incudine, martello e lima. Anche le confezioni dei gioielli, sia quelle in stoffa sia quelle in cuoio o pelle essiccata, sono realizzate da abili artigiani e artigiane nigerini. In particolare, l'arte della lavorazione del metallo è riservata agli uomini, mentre quella del cuoio alle donne.




L'ideatrice, la giovane Marta Cometti, coniuga in questi oggetti due desideri: creare un'opportunità lavorativa in Niger, uno dei Paesi più poveri del mondo, dando modo contemporaneamente di sfogare la sua mente creativa. I gioielli si dividono in tre collezioni: Giramondo, che si ispira a opere d'arte etnica, Miti legata a personaggi mitici e Disegnidisogni, che coniuga fantasia e creatività. Nell'atelier di Ahlouk si respira un'aria conviviale: musica, chiacchere e tè accompagnano le ore lavorative e a pranzo l'intero staff si riunisce attorno a un unico grande piatto, come è usanza. In questo modo si è sviluppato tra loro un legame che va oltre il semplice rapporto di lavoro, si tratta piuttosto di un sentimento di amicizia. Hanno sviluppato un'identità di gruppo ed ognuno si impegna per la buona riuscita dell'attività.


Al momento Marta non ha ancora trovato dei distributori ma, grazie alla caparbietà che la contraddistingue, riesce a vendere i gioielli durante eventi espositi in Europa, soprattutto in Svizzera, a parenti e conoscenti e, tra poco, anche on line. È in costruzione, infatti, un sito Internet dedicato ad Ahlouk (che si chiamerà www.ahlouk.ch). Per ora, se volete mettervi in contatto con Marta Cometti, è possibile visitare il sito internet dell'associazione Tigrenbawen (www.associazionetigrenbawen.ch).

Romina Rosolia
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