11/03/2013
Alunni della scuola di Tigrenbawen, nel Niger (tutte le fotografie di questo dossier sono di Marta Cometti).
Il passo tra l’avere una certa idea in testa e realizzarla, non è poi così breve, né tantomeno semplice. Eppure, scelte come quella di Marta Cometti, poco più di 30 anni, originaria di Mendrisio, nel Canton Ticino, sono l’esempio lampante di come i progetti di ognuno, grandi o piccoli che siano, abbiano bisogno di un ingrediente comune: agire. L’importante è iniziare e poco importa se, ad esempio, toccherà scrivere appunti di viaggio su gobbe di dromedari in cammino, piuttosto che stipati in un minibus, in sella ad una moto, camminando nella foresta o in tende buie, sperando che la penna faccia il suo mestiere. Perché è questo che è capitato a Marta quando da ricercatrice in un museo svizzero è diventata creatrice di gioielli nel Continente nero: la sua storia l’ha raccontata in un libro “Innafrica. Ho attraversato l’Africa e lei ha attraversato me”.
Lei, ora, è parte integrante della comunità Tuareg nella regione di Tigrenbawen, nel Niger, lo stesso luogo dove Marta ha realizzato una scuola con il contributo di amici e parenti. Questa è la sua storia: «Ho una vita decisamente libera, semplice, ma al contempo ricca. Da due anni ho deciso di cambiare professione per poter sfuggire dallo stress e dalla routine di un lavoro chiuso dentro quattro mura. Al contempo, desideravo poter svolgere un’attività che generasse profitto diretto per persone senza occupazione».
Nell'atelier di Marcelline, Benin.
Durante un soggiorno in Niger Marta ha conosciuto molti artigiani-gioiellieri che non avevano più occasione di svolgere il loro mestiere a causa del mancato turismo nella regione, dovuto alla situazione politica instabile. Il passo è stato facile: dando sfogo alla sua creatività, ha deciso di diventare designer di gioielli. Racconta: «Ora vivo la maggior parte dell’anno in Niger, uno dei paesi più poveri al mondo, nel bel mezzo del deserto.
Da poco ho una piccola casa in terra cruda, dormo su una stuoia stesa sulla sabbia, non ho praticamente nessun mobile, mangio riso sei giorni su sette.
Possiedo tutto il tempo che desidero, vivo al ritmo del sole, faccio qualcosa che mi dà soddisfazione e che genera soddisfazione: con la realizzazione dei gioielli e delle loro confezioni riesco ad aiutare economicamente una decina di famiglie».
Grazie a questa attività, Marta ha scoperto nuove realtà e imparato a conoscerle. Di recente è stata in Thailandia per l’acquisto di pietre, ed è qui che l'abbiamo rintracciata per questa intervista. Confida: «
È questa che definisco una vita libera, semplice e ricca e qui non posso esimermi dal ringraziare la mia famiglia, senza il cui supporto non potrei fare ciò che faccio. Certo, non è sempre facile, ma per ora sono pronta a sacrificare diverse cose pur di riuscire a creare un business che possa dare una certa stabilità economica al mio staff e, ovviamente, a me stessa».
Romina Rosolia