Gli angeli esistono, ecco le prove

Molti lettori hanno chiesto spiegazioni. Il Catechismo della Chiesa cattolica dice che «l’esistenza degli esseri spirituali, che la Sacra Scrittura chiama angeli, è una verità di fede».

Michele, Gabriele e Raffaele: i tre arcangeli della Bibbia

05/02/2013
Dipinto i Caravaggio. Foto dell'agenzia Scala.
Dipinto i Caravaggio. Foto dell'agenzia Scala.

Michele (in ebraico «Chi come Dio?»), Gabriele («Dio è la mia forza») e Raffaele («Dio salva») sono gli unici tre arcangeli citati per nome nella Bibbia.

Michele è considerato il comandante dell’esercito celeste e la tradizione iconografica lo raffigura con una corazza e una lancia, oppure con uno scudo e una spada, mentre combatte vittoriosamente contro Lucifero. Un’altra rappresentazione lo vede con la bilancia in mano, simbolo della pesatura, al momento del giudizio finale, del bene e del male compiuto dalle anime. Da Pio XII è stato proclamato patrono dei radiologi e dei poliziotti. L’Antico Testamento lo presenta come «il gran principe» (Daniele 12,1) e il difensore del popolo di Israele: «Michele, uno dei principi supremi, mi è venuto in aiuto» (Daniele 10,13). Nel Nuovo Testamento è il capo delle schiere angeliche, che contrastano gli angeli ribelli: «Scoppiò quindi una guerra nel cielo: Michele e i suoi angeli combattevano contro il drago» (Apocalisse 12,7).

Gabriele viene considerato l’ambasciatore per eccellenza di Dio
. La tradizione iconografica lo rappresenta generalmente con un giglio in mano, ma in qualche caso viene raffigurato anche con una lanterna e uno specchio di diaspro. Pio XII lo proclamò patrono delle telecomunicazioni e dei comunicatori, mentre Paolo VI ha aggiunto la protezione delle poste e dei filatelici. Nell’Antico Testamento dà al profeta Daniele degli avvertimenti su ciò che accadrà al popolo di Israele. Nel Nuovo Testamento appare in due circostanze. Dapprima nel Tempio di Gerusalemme, al sacerdote Zaccaria: «La tua preghiera è stata esaudita e tua moglie Elisabetta ti darà un figlio, e tu lo chiamerai Giovanni» (Luca 1,13.19). Quindi, sei mesi più tardi, alla vergine Maria: «L’angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nazaret» (Luca 1,26-27).

Raffaele è ritenuto dalla tradizione l’angelo che guarisce le infermità fisiche e spirituali.
L’iconografia lo vede raffigurato nell’atto di portare un pesce e un bastone, oppure con in mano un calice contenente una bevanda medicamentosa. La tradizione popolare gli attribuisce la protezione di viaggiatori, marinai, farmacisti, fidanzati e giovani sposi. Il suo nome è segnalato unicamente nell’Antico Testamento, dove il Libro di Tobia ne racconta il costante intervento in favore di Tobi e dei suoi cari. Raffaele è inoltre considerato l’avversario di Asmodeo, il demone che nell’apocrifo Testamento di Salomone si presenta come il nemico dell’unione coniugale.

Saverio Gaeta
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