09/06/2010
Benedetto XVI: sacerdote
Lo aveva indetto un anno fa per fare il punto su una vocazione che in questo anno ha più volte denunciato come esposta ai rischi del carrierismo e dell’autosoddisfazione. Benedetto XVI per un intero anno ha predicato sul sacerdozio e ora le sue parole appaiono come un sussidio straordinario di riflessioni, una predicazione speciale sull’identità degli uomini che si dedicano all’amore di Dio e alla fedeltà al Vangelo. Ha usato parole severe sull’abuso dell’autorità, ha passato giorni e giorni difficili segnati dalla dolorosissima vicenda dei casi di pedofilia, che ancora una volta si è assunto su di sé, chiamando al rinnovamento e alla purificazione.
Anche questo, paradossalmente, si è inserito nel solco dell’Anno sacerdotale, perché, come ha detto monsignor Bruno Forte alla Radio Vaticana, “sta venendo fuori il volto di una Chiesa coraggiosa nella riforma”. Benedetto XVI ha costretto la Chiesa a rompere il silenzio, a fare chiarezza sulla situazione disastrata di una parte, certamente piccolissima, del clero. Ha scritto una Lettera ai cattolici irlandesi che rimarrà nella storia della Chiesa intera, sicuro che da questo scandalo la Chiesa uscirà migliore.
Il Papa si è preoccupato della vocazione. Quarant’anni fa nel libro “Il nuovo popolo di Dio” Joseph Ratzinger scriveva che “il rinnovamento non è una operazione di cambiamento strutturale dell’una o dell’altra cosa, il rinnovamento è il ritorno alla fraternità di Gesù, cioè alla conversione del cuore”. Questo anno è servito ai sacerdoti a riflettere di più su se stessi, ma è servito anche ai laici a comprendere l’impegno dei preti al servizio dei Vangelo in mezzo alle storia del mondo. La questione è il sacerdozio come servizio, oltre la questione dell’autorità, che negli ultimi tempi aveva un po’ occupato quasi tutta l’analisi della missione del ministero ordinato. Adesso a Roma sono arrivati 15 mila sacerdoti da 91 Paesi del mondo per chiudere l’Anno sacerdotale. Il Papa risponderà alle loro domande, pregherà e celebrerà la messa insieme a loro nella più grande concelebrazione mai vista in Vaticano. Benedetto XVI sarà solo uno di loro.
a cura di Alberto Bobbio e Stefano Stimamiglio