13/05/2013
Papa Francesco. Foto Reuters.
Basta anche solo sentire parroci e commercialisti per capire che il vento Bergoglio, a due mesi dall’elezione al soglio pontificio, continua a soffiare. Gli uni alle prese con un aumento delle confessioni «perché quando il Papa ha detto… io ho sentito che», gli altri a firmare i cud con l’8 per mille alla Chiesa cattolica «perché bisogna aiutare papa Francesco».
Che qualcosa era cambiato nel modo della gente di percepire la Chiesa era stato chiaro da subito.
Che l’entusiasmo non calasse nel tempo poteva essere cosa per nulla scontata. Chi abita a San Pietro e dintorni ha fatto ormai l’abitudine ai nastri gialli che il mercoledì e la domenica delimitano strade e marciapiedi e chi deve passare per via Gregorio VII sa che le due grandi arterie che scivolano verso il Cupolone già dal mattino presto sono invase dai pullman dei fedeli. Una cifra che – pioggia o sole che sia – non scende quasi mai al di sotto delle centomila persone al mercoledì e che si raddoppia alla domenica. In attesa delle parole del Papa, che poi commentano allontanandosi dalla piazza.
Papa Francesco, Reuters.
C’è chi entra nelle chiese vicine alla ricerca di un confessore, chi torna in parrocchia, dopo anni di non frequenza, chi invade – soprattutto la domenica – le librerie cattoliche alla ricerca di libri per approfondire, chi, semplicemente, ascolta. E sorride. Colpiscono le parole chiare, il riferimento costante alla povertà, la denuncia del carrierismo, il richiamo a una Chiesa che deve essere ancorata a Cristo.
Non si fa imprigionare dalle categorie classiche, papa Francesco. Rinnova la Chiesa con gesti di discontinuità – dalla lavanda dei piedi all’essere rimasto a Santa Marta - che segnano però la massima fedeltà a Cristo e al suo Vangelo.
E che spiazzano chi tenta di catalogarlo e di prevederne mosse e decisioni. Il suo metodo pastorale, le sue scelte concrete di vita, la catechesi che propone ai fedeli, lo stesso modo con il quale ha accolto Benedetto XVI in Vaticano, la facilità con la quale mette sul tavolo i problemi – dalla pedofilia alla questione dello Ior – rassicurano i credenti e li spronano a camminare. Papa Francesco, ci ha insegnato in questi due mesi, che si può andare al cuore dei nodi più difficili senza troppi giri di parole. Fedeli al motto evangelico: “sì sì, no no, tutto il resto viene dal maligno”.
Annachiara Valle
Dossier a cura di Alberto Chiara