11/05/2010
Benedetto XVI arriva oggi in Portogallo. E’ il secondo viaggio ell’estero di quest’anno dopo Malta e prima di Cipro a giugno. E’ il terzo Pontefice che si reca a Lisbona e a Fatima. Ma Papa Benedetto andrà anche a Porto, la "cidade invicta", la città mai vinta, che ha resitito sia ai Mori che a Napoleone, a celebrare la messa venerdì prima di tornare a Roma.
E’ la quinta volta che un Papa visita il Portogallo, poiché Karol Wojtyla ci è stato tre volte e fece anche una sosta tecnica all’aeroporto di Lisbona il 2 marzo 1983 durante il viaggio in America centrale e Caraibi. Tutti i viaggi in Portogallo sono legati a Fatima: dal primo di Paolo VI nel 1967 nel cinquantesimo della apparizioni ai tre di Giovanni Paolo II a questo di Joseph Ratzinger. Eppure questo pellegrinaggio di Benedetto XVI si caratterizza che come una visita in un Paese sull’orlo della crisi che sta colpendo l’Europa. In Portogallo il valore del credito è indebolito dalle analisi internazionali, anche se la situazione non è così drammatica come in Grecia.
Il presidente Anibal Cavaco Silva ha ammesso tuttavia che la "crisi è davvero grave" e i vescovi portoghesi sperano che la vista di Benedetto XVI possa contribuire a costruire una società "più giusta e fraterna". La parola "saggezza" compare tra i temi del viaggio. Il Portogallo ha da poco legalizzato il matrimonio omosessuale tra grandi discussioni e polemiche. Il Paese sta vivendo un mutamento sociale, culturale e anche religioso. La Chiesa non è più una forza maggioritaria, ma deve fare i conti con un contesto diverso da quello di una società cattolica, anche se 9 milioni e mezzo di portoghesi su 10 milioni si dichiarano cattolici. Deve applicare con maggior convinzioni insomma l’insegnamento del Concilio Vaticano II. E gli stessi vertici della Chiesa portoghese hanno riconosciuto che la dottrina del Concilio Vaticano II è stata promossa poco nel Paese.
Il patriarca di Lisbona, il cardinale Policarpo, ha osservato che la visita del Papa è una "sfida a ripensare il Portogallo", ma anche una sfida a "ripensare la Chiesa a cinquant’anni dall’inizio del Concilio".
a cura di Alberto Bobbio