Quel grande interprete del Concilio

Il ricordo del cardinale Martini di don Antonio Sciortino, direttore di Famiglia Cristiana. Con la sua morte scompare una delle più eminenti personalità del nostro tempo.

31/08/2012
Il cardinale Carlo Maria Martini in San Pietro.
Il cardinale Carlo Maria Martini in San Pietro.

Quasi in coincidenza con la celebrazione del cinquantesimo anniversario dell’apertura del Vaticano II, è venuto a mancare un pastore che è stato un vero interprete del Concilio. Soprattutto nel dialogo con il mondo e nel sapere leggere i “segni" dei tempi. Carlo Maria Martini, strappato agli studi biblici, per guidare la diocesi di Milano, la più grande del mondo, ha fatto della Parola di Dio il perno di tutta la sua attività pastorale. Un vescovo che ha saputo parlare a credenti e non credenti, agli uomini di cultura come alle persone semplici.

Da rettore del Biblico non disdegnava di servire i poveri,  svolgendo umili incombenze. E non mancava di visitare i carcerati. A lui si arresero gli uomini delle Brigate rosse, consegnando le armi nella curia milanese. La sua dottrina, attraverso la parola e gli scritti, e un uso intelligente dei mass media (ha risposto alle lettere dei lettori del Corriere della Sera fino al mese scorso) superava  i confini della diocesi. Era ripreso e imitato, nel suo stile pastorale, da molti vescovi italiani e del mondo. Un’autorità morale anche per il mondo laico, che guardava a Martini come a un pastore illuminato e dialogante.

La “cattedra dei non credenti” era seguita da migliaia di persone, soprattutto giovani che affollavano ogni angolo del Duomo, per ascoltare il cardinale confrontarsi con chi non aveva il dono della fede ma era aperto, comunque, al dialogo e alla trascendenza. Affrontava i problemi, anche quelli più gravi, con quella “saggezza biblica” che emanava da ogni suo gesto e parola. Non dava l’impressione di calare dall’alto il suo magistero. Ma affascinava chiunque l’avvicinasse con tratti gentili e cortesi. E con la sua capacità di trarre insegnamenti dai testi sacri, mostrando la perenne attualità e vitalità della Bibbia.

Con la morte del cardinale Martini scompare una delle più eminenti personalità dei nostri tempi, un biblista di fama internazionale, che ci ha insegnato a vivere e ad affrontare i problemi attuali con il Vangelo in mano. Ha saputo coniugare sapere e credere, con aperture sapienti e intelligenti. Lascia in eredità l’amore per i testi sacri e uno stile pastorale che lo rendeva vicino e partecipe dei problemi degli uomini d’oggi, qualunque fosse la  condizione sociale e il credo religioso degli interlocutori.

Antonio Sciortino
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Postato da santrev il 04/09/2012 20:52

@fambrosio - Per sapere che cosa ha portato il concilio, basta documentarsi. Invece, chi ha gestito il post-concilio sarebbe interessante analizzare, visto che in Vaticano il potere é ancora nelle mani dei discendenti del card. Ottaviani. Per quanto riguarda i vari Mancuso, come dici, vedo che stai delirando e allora mi fermo qui. Il 30 % in meno é ancora poco, finché la chiesa sta racchiusa nei palazzi vaticani a decidere se sia opprotuno o meno portare i capitali in Germania al sicuro, cosa questa che il Concilio ha combattuto. Poi se pensi che una bella messa in latino risolva tutto, bhe allora siamo proprio nel ridicolo.

Postato da DOR1955 il 02/09/2012 18:09

Un Cristiano che non si è limitato a leggere il Vangelo, ma lo ha vissuto. Lo definisco un vero uomo di Dio, "una spanna" sopra quasi tutti i suoi "pari grado". Perdiamo un "faro" che la Chiesa avrebbe fatto bene, e farebbe bene, seguire. Purtroppo troppi uomini di chiesa mettono "l'io" al posto di Dio. E le conseguenze si vedono; sempre che si vogliano vedere. Grazie CARDINALE. Preghi per tutti noi e per la "sua Chiesa" che ha tanto amato.

Postato da fambrosio il 01/09/2012 20:53

Senza ironia, ma qualcuno dei lettori, o qualcuno di famiglia cristiana, potrebbe spiegarmi i benefici del concilio Vaticano II. La storia dice che i protestanti, coloro che negano l'eucarestia, la croce, il segno della croce, Maria Vergine, i Santi, i sacramenti....... in 50 anni sono aumentati del 30%, i cattolici sono diminuiti del 30%, in sud America tra 20 anni ci sarà il sorpasso, degli evangelici pentecostali, coloro che disprezzano la croce, e la eucarestia, sui cattolici. Quindi cosa ha portato questo famoso concilio. Esso ha portato i vari Mancuso, A. Maggi............. tutti a interpretare le nuove Bibbie. Ma qualcuno a questi ha mai spiegato la genialità, la preparazione, i testi usati 1650 anni fa da San Girolamo, qualcuno ha mai spiegato che egli traduceva il senso della parola, e non la singola lettera. Quindi il concilio Vaticano II, approvando le nuove traduzioni dei Vangeli, quale vantaggio ha portato alla chiesa cattolica? Gesù parla di frutti, ed i frutti sono cattolici meno 30% in 50 anni

Postato da santrev il 01/09/2012 14:58

Giusto due anni fa ci lasciava Ramon Panikkar, ieri ci ha lasciato il card. Martini, due personaggi che hanno diffuso il messaggio del concilio con i fatti e el loro opere, come desiderava tanto Papa Giovanni XXIII. "Pro veritate adversa diligere", grazie anche per questo insegnamento, Cardinale Martini.

Postato da spark il 01/09/2012 12:55

Dall'ultima intervista del cardinal Martini, rilasciata lo scorso 8 agosto a padre Georg Sporschill e pubblicata sul Corsera odierno: "...la Chiesa e' stanca nell'Europa del benessere e in America. La nostra cultura e' invecchiata, le nostre Chiese sono grandi, le nostre case religiose sono vuote e l'apparato della Chiesa lievita, i nostri riti e i nostri abiti sono pomposi...": Chi sara' in grado di riprendere e portare avanti queste tue parole? Ci mancherai caro Cardinale, da oggi come, laico e credente mi sento piu' solo. Grazie. Osvaldo Bardelli

Postato da luciocroce il 01/09/2012 06:43

Carissimo Padre Carlo, grazie di tutto! Il dolore del momento viene addolcito dal pensiero che Lei continuerà a vivere, non solo in Cielo ma anche su questa terra - fatta di terra e di sassi appuntiti, - nel cuore delle tantissime persone che Le hanno voluto e continueranno a volerle bene, semplicemente, senza clamori, evangelicamente, come sempre. Arrivederci!

Postato da lettrice il 01/09/2012 00:02

A noi giovani degli anni 80 Carlo Maria ha insegnato a leggere la Parola di Dio e a cercarla nella nostra vita. All'inizio della Scuola della Parola ci aveva regalato una penna con la scritta: "sottolinea il Vangelo" e questo semplice strumento ci ha insegnato a cercare ciò che nella Scrittura ci interpellava, cosa era importante in quel momento nella nostra vita. Non è stato un semplice biblista ma un Pastore che ci ha guidato alla vita attraverso la Parola. Il libro di Carlo Maria Martini che amo di più è : "La donna nel suo popolo" scritto per gli esercizi delle suore che presenta le figure delle donne del Vangelo con tutta la loro ricchezza. Grazie a persone come lui è possibile amare oggi la Chiesa.

Postato da FRANCO PETRAGLIA il 31/08/2012 20:05

Mio carissimo e stimatissimo Direttore, solo due righe per complimentarmi con Lei per il Suo chiaro ed elegante ricordo del Cardinale Martini. Conoscendo il Suo nobile stile e le Sue particolari capacità intellettuali non poteva essere diversamente. Grazie di cuore per la Sua alta e costante opera giornalistica: sempre più autorevole , formativa e informativa. Con tutto il bene dell''anima ed il massimo rispetto. Suo aff.mo lettore, Franco Petraglia- Cervinara (AV)

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