03/06/2010
Secondo una recente indagine, un italiano
su quattro dedica almeno un’ora al giorno
alle faccende domestiche. Compiamo ogni
settimana, esclusa la lavatura dei piatti, un
centinaio di atti di pulizia spaziando dai
pavimenti ai vetri, dai sanitari ai lampadari, dai
mobili alle pareti. Insomma, al decoro della casa
ci teniamo e lo conferma il fatto che non
abbiamo mai rinnegato uno dei capisaldi della
tradizione domestica: le pulizie di primavera,
quando anche i più indolenti si rimboccano le
maniche e si armano di scope, battitappeti,
aspirapolvere, strofinacci e detergenti. Chi non
ha alle spalle l’esperienza consolidata di nonne
e mamme non si fa cogliere sprovveduto: su
Internet abbondano siti e blog che spiegano
come vincere la battaglia contro lo sporco.
Uno dei più cliccati è www.soluzionidicasa.it
Artefici e curatrici del sito sono le esperte di economia
domestica Flavia Alfano e Titty D’Attoma,
che qui tracciano le linee guida per rendere
facili e di soddisfazione le “pulizie
di primavera”. «Sono l’occasione
per riservare all’abitazione
un’attenzione a 360 gradi e per
dedicarle, almeno una volta
all’anno, cure importanti per il suo decoro e
la sua funzionalità. Si spengono i termosifoni,
li si spolvera e lava, si rinfrescano le tende,
si puliscono e ripongono i tappeti, si detergono
tapparelle e persiane, si ribaltano i materassi.
È l’occasione per controllare la scadenza dei
farmaci e degli alimenti riposti nel freezer.
Operazioni che si aggiungono ai mestieri
abituali, da eseguire senza l’ansia
di fare tutto subito».
Una svolta, evidenziata dal cambio
di stagione in armadi e cassetti...
«Molti lo vivono come una seccatura. Però
se si utilizzano scatole e scatoloni per riporre
gli indumenti, specificando il contenuto su
un’etichetta, si recuperano facilmente quando
viene l’ora di ritirarli fuori. E si approfitta
del cambio per pulire armadi e cassettiere».
Oggi c’è un vasto assortimento di prodotti e
attrezzi per le faccende di casa. Ma quali sono
quelli di cui non si può fare a meno?
«Per quanto riguarda l’attrezzatura, scopa,
paletta, aspirapolvere, spugne, spazzolone,
strofinacci in microfibra. Tra i prodotti, alcol,
aceto, limone, bicarbonato, sale grosso coprono
parte del fabbisogno, tant’è che sono presenti
in molti preparati industriali. A volte
si è suggestionati nella scelta dalla pubblicità.
Ma in genere si punta su certi prodotti dopo
averne provati diversi. Nell’utilizzo, bisogna
fare attenzione alla quantità. Poco è meglio,
specie se il preparato è concentrato.
Più se ne usa, più bisogna risciacquare,
a scapito del consumo di acqua».
Quali sono le incombenze domestiche
irrinunciabili?
«Non si può prescindere dalla pulizia del bagno:
water, lavabo, bidè, doccia e vasca devono essere a specchio. E da quella della cucina,
perché l’accumulo di odori e piatti sporchi
è antigienico e dà un’immediata sensazione
di disordine e di sciatteria».
Perché è bene che nelle pulizie domestiche
siano coinvolti il coniuge e i figli?
«Si allevia la fatica, distribuendola su più
braccia. Inoltre, è bello condividere
il conseguimento di un risultato importante
per la dignità della casa e il benessere degli
abitanti. Lo stesso vale per i piccoli compiti
quotidiani, dall’apparecchiare e sparecchiare
la tavola all’occuparsi dell’immondizia,
al lasciare in ordine il bagno e la stanza da letto.
La cura del pulito è un momento di educazione
e unità d’intenti di tutta la famiglia. Senza
imposizioni, ma di comune accordo».
Dossier a cura di Maurizio Bianchi e Giusi Galimberti