30
mag

Pure caffeine 200mg: è allarme

I"Pure caffeine 200mg" , prodotto altamente tossico commercializzato via Internet come dimagrante. Il titolo allarmistico campeggia nel sito del ministero della Salute. Pur di dimagrire si è disposti a correre qualsiasi rischio, soprattutto in tempi di "prova costume". E così molti sono incappati in questo integratore alimentare "altamente tossico".
l NRW Centre for Health, LZG.NRW di Munster (Germania) ha segnalato attraverso il sistema HMA WGEO Rapid Alert la commercializzazione via Internet di un prodotto considerato come medicinale in Germania, ma classificabile anche come integratore alimentare, denominato “Pure Caffeine 200mg”.

La dizione “caffeina” è utilizzata nel caso specifico solo per ingannare gli eventuali acquirenti, per analogia con altre formule dimagranti che contengono effettivamente questo principio attivo. Detto prodotto, indicato come dimagrante, non è stato notificato in Italia come integratore alimentare, nè è autorizzato come medicinale. Il produttore è sconosciuto e viene commercializzato da D-Hacks Laboratories. Il prodotto, in forma di compresse, è stato analizzato in Germania e contiene 296 mg di DNP (2,4 – Dinitrophenol), sostanza altamente tossica, utilizzata come “brucia-grassi”.

Secondo il ministero della Salute,  la dose letale del  DNP (2,4 – Dinitrophenol) è molto bassa, pari a 1000-3000 mg (circa 4-10 compresse). La sostanza inoltre da luogo ad accumulo nell’organismo. Nel 2008 sono stati riportati casi di morte dopo un consumo di 600 mg/giorno per 4 giorni. Non esistono antidoti ed è impossibile salvare la vita del paziente dopo intossicazione con una dose letale. Si invitano i consumatori ad astenersi dall’acquisto e dal consumo del suddetto prodotto, qualora dovessero reperirlo in Internet o attraverso altri canali di acquisto.

Pubblicato il 30 maggio 2013 - Commenti (0)
22
mag

Senza sale c'è più aroma

L’eccesso di sale è uno dei principali errori alimentari degli italiani. Il nostro consumo oscilla fra gli 8 e i 15 grammi al giorno, mentre il nostro fabbisogno si aggira sui 5 grammi. La quantità che ne ingeriamo giornalmente, dunque, è tre volte superiore rispetto a quanto suggerito dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms).

 Diminuire l’assunzione di sale è uno dei modi più semplici per ridurre la pressione alta e di conseguenza il rischio di ictus, malattie cardiache e renali. I benefici ce li spiega Angela Andreoli, medico nutrizionista dell’Università degli Studi di Roma Tor-Vergata: «Ridurne l’assunzione a meno di cinque grammi al giorno (l’equivalente di circa un cucchiaino), abbassa il rischio di ictus del 23% e riduce i tassi generali di malattie cardiovascolari del 17%».

L’abuso di sale, fin troppo sottovalutato, è pericoloso anche per il cancro allo stomaco, la calcolosi renale, l’osteoporosi e l’ipertensione. Il bollettino medico sembra davvero lasciare pochi alibi agli amanti dei cibi “saporiti”.

Si possono però mangiare pietanze gustose pur eliminando o almeno diminuendo l’apporto del sale. Come fare? Le ricette più gustose per un'alimentazione priva di sale le trovate sul numero di giugno di BenEssere - La salute con l'anima, da domani in tutte le edicole.

Pubblicato il 22 maggio 2013 - Commenti (0)
16
mag

Formaggio, che passione!

Secondo un’indagine biennale condotta da AstroRicerche per conto di Assolate nel frigorifero degli italiani ci sono degli alimenti cui non si può rinunciare e, fra questi, è il formaggio fresco. Un risultato forse inatteso, ma che attesta un gusto condiviso: ben 5,7 milioni di italiani (il 91% della popolazione) mangiano formaggi freschi ogni giorno. Non solo, rispetto a due anni fa si è osservato anche un aumento dei consumatori pari all’1,2%.

Secondo il sociologo Enrico Finzi, che ha condotto lo studio, «ricotte e mozzarelle, formaggi  spalmabili e crescenze, robiole e fiocchi di latte, tomini e stracchini hanno un ottimo profilo d’immagine. I formaggi a pasta molle risultano sempre associati al piacere (dal 39% degli intervistati), al buon sapore (38%) e al piacevole profumo (26%). La loro consistenza morbida conquista soprattutto le donne, e in particolare le più giovani (dai 15 ai 24 anni), mentre il loro gusto attira il palato di chi va dai 55 ai 70 anni». Insomma, dietro un prodotto semplice si è costruita una tradizione che vede l’Italia non solo fra le prime nella produzione casearia, ma anche una sua grande consumatrice e i motivi sono vari: gli italiani amano i formaggi anche perché saziano (36%), garantiscono una sana nutrizione (26%) e danno senso di leggerezza (17%).

Pubblicato il 16 maggio 2013 - Commenti (0)
14
mag

Viva la dieta mediterranea

Ogni anno una nuova dieta approda sulle riviste e fra le nostre tavole, ma gli studi ribadiscono che quella mediterranea resta la regina per equilibrio e qualità di alimentazione. A confermarlo è una ricerca tutta italiana condotta dal dipartimento di Medicina interna e geriatria della Seconda Università di Napoli, guidato da Giuseppe Paolisso. Tutti sanno che frutta, verdura, legumi, cereali e pesce fresco aiutano a tenersi giovani, ma ora conosciamo qualche cosa in più anche sul perché. Spiega il dottor Paolisso: «Un’alimentazione sana e bilanciata, in cui siano abbondanti frutta, verdura, legumi, pesce fresco e cibi a basso contenuto di grassi stimola un enzima che rallenta l’invecchiamento cellulare. La dieta mediterranea si può ormai ritenere un vero e proprio farmaco». Potrete leggere questa notizia sul numero di luglio di BenEssere - la salute con l'anima.


Agnese Pellegrini

Pubblicato il 14 maggio 2013 - Commenti (0)
09
mag

Duri come il ferro

Pallore in viso, difficoltà di concentrazione, spossatezza: sono alcuni sintomi dell’anemia da carenza di ferro, una patologia molto diffusa in Europa e che interessa il 20-30% delle donne e degli adolescenti. Secondo un’indagine condotta dai medici dell’Osservatorio Grana Padano, è molto importante tenere sotto controllo il ferro, specialmente fra i giovani. La quantità raccomandata ogni giorno è di 12 milligrammi per i ragazzi, 18 per le ragazze (che devono compensare il 30% perso con le mestruazioni) e i modi per procurarsela sono vari, a partire da una dieta equilibrata e varia. 

Gli esperti dell’Osservatorio hanno fornito alcune indicazioni pratiche per dare un corretto apporto di ferro all’organismo a partire dai pasti quotidiani: è bene innanzitutto fare una colazione ricca di cereali; per i pasti principali sono da preferire gli alimenti integrali in genere, la pasta e il pane. Non far mancare mai dalla tavola due porzioni di verdura al giorno (specialmente quella a foglia verde); un piccolo aiuto viene anche dal condimento: limone o agrumi aiutano ad assorbire con più facilità il ferro di origine vegetale. Non dimentichiamo poi i legumi, di cui si consiglia una porzione almeno tre volte la settimana. Anche la carne (bianca e rossa) e il pesce hanno i loro pregi: secondo i medici dell’Osservatorio ne andrebbe consumata una porzione una volta al giorno.

Sembra però che ai giovani italiani la verdura e i legumi non piacciano molto e al pesce preferiscono la carne. Come metterla allora col ferro? Un’alimentazione equilibrata può costare a volte qualche sacrificio per il gusto, ma non dimentichiamo anche che c’è un cibo di cui gli studiosi scoprono sempre nuove proprietà benefiche: il cioccolato. Una porzione di cioccolato fondente dà il suo apporto di ferro (ne contiene ben 17,4 milligrammi ogni 100 grammi) ed è anche un buon modo per tirare su il morale.

Andrea Giampietro

Pubblicato il 09 maggio 2013 - Commenti (0)
07
mag

La forza delle proteine

Il logo della manifestazione
Il logo della manifestazione

L’invecchiamento si combatte a tavola. È, infatti, ormai un dato acquisito che alcuni alimenti contribuiscono a mantenere giovani i nostri tessuti, tuttavia i dati dimostrano che, seppur informate, le persone sono restie ad applicare le buone abitudini. Prendiamo gli amminoacidi, per esempio. Si tratta di quelle molecole che sono alla base delle proteine. Secondo i più recenti studi, svolgono un ruolo molto importante per prevenire le malattie legate all'invecchiamento. Alcuni, in particolare, agiscono sul cervello, aumentando il senso di sazietà, per cui mangiare proteine servirebbe a far dimagrire; altri, invece, sono in grado di accrescere la produzione di energia delle cellule, e per questo le proteine ci aiutano a essere più vitali, più giovani. Insomma, gli amminoacidi, e le proteine che ne derivano, sarebbero davvero la soluzione a tutti i nostri problemi. Ma come assumerli nella quantità giusta? E, soprattutto, ci sono controindicazioni?

Sono questi i principali temi che verranno trattati durante la quarta edizione di “Pianeta Nutrizione & Integrazione”, in programma alle Fiere di Parma dal 16 al 18 maggio: un forum multidisciplinare sulla sana nutrizione, che si svilupperà attraverso un’ampia offerta di seminari, corsi e workshop, cui parteciperanno specialisti internazionali ed esponenti di numerose società scientifiche.

A Parma si parlerà di nutrizione, dunque, ma non solo. Perché, se gli amminoacidi sono così importanti (contribuiscono ad allontanare alcune malattie legate all'età: diabete, in primo luogo, ma anche problemi cardiovascolari e neurodegenerativi), allora vale la pena anche integrarli nella nostra alimentazione, qualora la nostra dieta ne risultasse priva. È forse questo il motivo alla base della crescita del settore degli integratori (circa +7,0% a valore): proprio su questo argomento, a Parma si svolgeranno tavole rotonde e incontri, per fare luce sul corretto utilizzo degli integratori (quali sono, ad esempio, le controindicazioni, a quale età assumerli, il rapporto con il fitness e con l’obesità, ecc.) e per capire quanto le diete proteiche, tanto di moda oggi, siano davvero utili e salutari. Anche perché, occorre dirlo, il ruolo della pubblicità in questo ambito non è secondario: anche su questo si confronteranno gli esperti.

Altro argomento discusso a Parma sarà quello della celiachia. Si stima, infatti, che sono aumentati negli ultimi anni gli intolleranti al glutine, la componente proteica di alcuni cereali. In effetti, oggi la popolazione mondiale consuma una grande quantità di cereali, che peraltro sono molto più ricchi di glutine di quanto non fossero alcuni anni fa. Questo fatto potrebbe spiegare lo sviluppo progressivo di nuovi casi di intolleranza, che hanno portato, in pochi anni, il numero delle diagnosi di celiachia a raddoppiarsi, arrivando a 135.000, con un incremento di circa il 10% all'anno negli ultimi 5 anni, mentre il numero teorico di celiaci dovrebbe essere intorno ai 600.000. Sono però ancora tanti gli interrogativi: ad esempio, si sta approfondendo il rapporto tra celiachia e fattori ambientali (intolleranti al glutine si nasce, o si diventa?), e si stanno studiando nuove malattie che potrebbero avere dei legami con questa intolleranza (come la sensibilizzazione al glutine non celiaca).

Infine, nel corso del forum sulla nutrizione, si svolgerà anche il quarto convegno nazionale della Società italiana di fitoterapia e integratori in ostetricia e ginecologia, per far luce sulle proposte “alternative” che risultano utili in molti casi di malattie femminili, ma anche in alcuni momenti particolari come la gravidanza o la menopausa. Perché, sugli integratori, anche questo c’è da dire: oltre che elementi importanti per la salute, sono anche un potente fattore di marketing. Fare chiarezza in questo settore, quindi, è particolarmente importante.

Agnese Pellegrini

Pubblicato il 07 maggio 2013 - Commenti (0)
03
mag

Ma quante diete miracolose

Con la primavera ritornano anche le proposte diseducative di chi vuole lucrare sull’obesità piuttosto che fronteggiarla razionalmente. L’esca del dimagrimento rapido, ottenuto con ogni mezzo, purché non comporti la rinuncia alla sedentarietà, aleggia in sintonia con la pretesa del “tutto e subito”, tipica dei nostri giorni. Un apposito gruppo di studio dell’Oms, preoccupato dei pericoli dell’obesità, ma anche degli errori e della superficialità con cui certi improvvisatori pretendono di curarla, ha formulato dei consigli per smascherare i troppi commercianti dell’industria dietetica.

 La tipologia del messaggio adescatore si basa sulla perdita di peso facile, magari con cibi light e integratori per controbilanciare qualche proibizione sugli alimenti più temuti, come pasta e formaggi. I vantaggi sarebbero da riferire a procedimenti miracolosi ed esclusivi, “documentati” da fotografie di prima e dopo la cura, magari conle inevitabili dichiarazioni dei “clienti”soddisfatti. Il programma dietetico si avvale ogni anno di novità alla moda, preferibilmente riciclate da personaggi semi-sconosciuti nelle università e negli ospedali di tutto il mondo.

In genere,la preferenza va alle diete iperproteiche con meno di mille calorie (perciò chetogenee alla lunga dannose per fegato e reni), accompagnate talvolta da farmaci non registrati dal ministero della Salute. Non mancano “erbe” e tisane di ogni genere; orientamenti mistici o fantasiosi con riferimenti a proprietà particolari di alimenti o “combinazioni” di cibi; problemi allergici o di incompatibilità.

Pubblicato il 03 maggio 2013 - Commenti (0)

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I consigli salute di BenEssere

BenEssere

Tutti i mesi consigli e risposte per aiutarti a vivere meglio sotto tutti i punti di vista. Perché, per stare bene, bisogna prendersi cura del proprio corpo, ma anche mantenere un equilibrio interiore ed essere in armonia con se stessi e con gli altri. Cinque le sezioni che compongono il mensile: Essere & benessere, con interviste a luminari su salute e prevenzione, servizi e incontri con personaggi famosi. Cibo & benessere, dedicata al buon cibo, alla corretta alimentazione, al rapporto ecosostenibile con l'ambiente, agli stili di vita, al fitness e alla cura del corpo. Notes, affidata ad Antonio Lubrano, è la guida ai servizi e ai diritti e uno "sportello reclami" per le segnalazioni dei lettori; Noi & gli altri, tra psicologia e spiritualità, argomenti legati alle relazioni interpersonali e al rapporto con il divino. In ultimo, Tempo libero dedicato agli itinerari, alla scoperta dei percorsi dello spirito, gli appuntamenti culturali ed enogastronomici da non perdere...

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