25/08/2011
La cistite è una malattia infettiva causata
principalmente da batteri che risalgono le vie urinarie fino alla
vescica. Per circa il 70% dei casi, i batteri responsabili delle
cistiti sono degli enterobatteri del tipo Escherichia Coli. Se
l'infezione non è accompagnata da sintomi ma soltanto dalla presenza
di batteri nell'urina è chiamata batteriuria asintomatica. In
rari casi, compare un'infiammazione senza infezione
(cistite interstiziale).
La cistite è più
frequente e ricorrente nelle donne, in quanto
l'anatomia femminile (uretra molto più corta che nell'uomo)
favorisce l'ingresso nelle vie urinarie di microrganismi patogeni:
questo ne fa una delle prime ragioni di consulenza medica. I rapporti
sessuali e la gravidanza favoriscono la comparsa di episodi di
cistite. Negli uomini il ripetersi della cistite è spesso dovuto a
prostatite batterica cronica. Anche le ostruzioni delle vie urinarie
(calcoli renali, ipertrofia prostatica) possono indurre una cistite.
I sintomi più frequenti sono la
difficoltà e il dolore a urinare, accompagnati da un aumento della
frequenza dello stimolo e dalla sensazione di svuotamento incompleto
della vescica. Può essere presente una minzione notturna frequente
(nicturia), febbre e dolore alla regione del pube. Spesso l'urina è
torbida e può contenere tracce di sangue. È
molto importante identificare una cistite in gravidanza perché circa
un terzo delle donne che ne sono affette va incontro a pielonefrite
acuta, con aumento della morbilità e della mortalità fetali.
La diagnosi di cistite si basa,
oltre che sulla presenza dei sintomi caratteristici, sui risultati
dell'esame delle urine (elevato numero di globuli bianchi, presenza
di batteri in numero significativo e di globuli rossi, presenza di
nitriti, aumento del pH) e sull'urino cultura (esame delle urine
delle 24 ore) con conta delle colonie batteriche sviluppate. Nella
donna i disturbi delle basse vie urinarie possono esser causati anche
da infezioni vaginali
(Trichomonas e Candida principalmente): nei casi di cistite
recidivante, quindi, può essere utile l'esame colturale eseguito su
tampone vaginale.
Stefania Marchisio