04/01/2012
La malaria imperversa ancora in molte zone del pianeta ma
oggi è possibile sia evitarla che curarla anche grazie alla combinazione
vincente di due principi attivi. La Sigma-Tau ha ottenuto dall'European
Medicines Agency (EMA) l'autorizzazione alla commercializzazione di un nuovo
antimalarico in 27 Paesi dell'Unione Europea. L'Eurartesim, questo il nome del farmaco, è il primo prodotto nato dalla collaborazione tra l’azienda
italiana Sigma-Tau e l'organizzazione no-profit internazionale Medicines for
Malaria Venture (MMV). Il nuovo trattamento consiste in una terapia
combinata in dose fissa da assumere per 3 giorni ed è composto di due principi
attivi: diidroartemisinina e piperachina.
La diidroartemisinina è un derivato dell'artemisinina,
principio attivo estratto da un'erba medicinale della medicina tradizionale
cinese (Artemisia Annua), che è in grado di agire molto rapidamente contro il
parassita della malaria. La piperachina, una molecola che sopravvive molto più
a lungo rispetto agli altri componenti degli antimalarici in commercio,
protegge l'organismo da eventuali nuove infezioni malariche. Gli studi clinici, che hanno coinvolto più di 2.700 pazienti in Africa
e in Asia, hanno valutato la sicurezza e l'efficacia del nuovo farmaco. I
risultati hanno confermato che la percentuale di guarigione è superiore al 95%
e che il numero di nuove infezioni nei due mesi successivi al trattamento è
ridotto del 50%.
Tra i vantaggi di
questo nuovo farmaco c’è la praticità d’uso. Prendere una o più compresse,
a seconda del peso, una volta al giorno per soli 3 giorni . Le compresse vanno
prese con un po’ d’acqua, lontano dai pasti. Per i bambini che non riescono ad
ingoiare le pastiglie, spezzarle e diluirle in un po’ d’acqua. È attualmente
allo studio una nuova formulazione pediatrica studiata per i bambini al di
sotto dei cinque anni , tra le principali vittime della malaria nei Paesi a
rischio. Gli effetti collaterali del farmaco sono minimi. Non deve essere
assunto nel primo trimestre di gravidanza.
Un grande successo per le popolazioni vulnerabili dei Paesi endemici dove la
malaria ha delle forti ripercussioni sia sulla salute sia sul sistema
socio-economico. E anche per i turisti. Chi decide di fare un viaggio nelle
zone più a rischio per la malaria può sia
prevenire la malattia sia curarla in caso la contragga (secondo i dati dell'Organizzazione
Mondiale della Sanità, i casi di malaria segnalati ogni anno nell'Unione
Europea sono tra i 10.000 e i 12.000. Il dato preoccupante è che in alcune zone
dell'Europa Occidentale, in particolare in Francia, Regno Unito, Germania,
Italia e Spagna, si sono registrati circa 93.000 casi negli ultimi dieci anni.
Stefania Marchisio