27/07/2010
Alzi la mano chi, al mare, non ha provato almeno una volta il desiderio di mollare sdraio e ombrellone per dare due calci o un paio di schiaffi a un pallone, per afferrare un racchettone e intonare un ritmico tam-tam con i piedi a mollo lungo la battigia, per soppesare una boccia e fiondarla a baciare un pallino emergente dalla sabbia.
Da 0 a 100 anni, a ciascuno il suo gioco da spiaggia con la palla. C’è spazio e divertimento assicurato per tutti. E per chi vuole fare sul serio, dal 29 luglio al 1° agosto tra Comacchio e Cattolica va in scena la terza edizione di Riviera Beach Games, le olimpiadi dei giochi da spiaggia (informazioni su eventi, date e località: www.rivierabeachgames.it).
FINO A 10 ANNI
Palloncini. Riempiti d’acqua, i simpatici palloncini colorati sono protagonisti di tanti semplici giochi da fare con i genitori o in gruppo con altri bimbi. Alla fine, basta un foro per trasformarli in una minidoccia rifrescante.
Biglie. Il bello sta sia nel preparare la pista, con tanto di curve, strettoie, tunnel, rettilinei, salite e discese, sia nel tirare le palline di plastica colorata, dette cheecoting, con l’immagine degli eroi dei cartoon o la foto degli assi del ciclismo.
DA 10 FINO A 40 anni
Beach volley. E’ il re degli sport da spiaggia. Le squadre sono formate da due, tre, quattro e più giocatori per moltiplicare le possibilità tattiche e il piacere di divertirsi. Si pratica anche il Foot volley, che si gioca solo con i piedi e la testa per colpire un pallone da calcio più piccolo di quello standard.
Beach soccer. Importato da Copacabana, la spiaggia di Rio de Janeiro, si gioca 5 contro 5, con un pallone leggermente più piccolo e sgonfio del normale.
Vortex. E’ una specie di minipallone da rugby con la coda, usato nei corsi di avviamento all’atletica come propedeutica al lancio del giavellotto. Va lanciato dentro un salvagente fissato tra due remi, a una distanza variante da 10 metri per i bambini fino a 14 anni ai 20 metri per gli adulti non allenati, ai 40 per quelli più tonici.
DA 40 E FINO AI 60 ANNI
Beach tennis. E’ la versione seria dei racchettoni, da decenni croce e delizia dei bagnanti su ogni litorale. Si gioca come il tennis canonico, in singolare o in doppio, dentro un rettangolo sabbioso con tanto di rete, racchette non più solo di legno, ma di grafite e fibra di vetro, palline un po’ sgonfie da colpire esclusivamente al volo.
Going. Grande revival di un classico di metà anni settanta. Consiste in due lunghe corde di nylon, alle cui estremità vi sono due maniglie per ciascun giocatore, e una palla ovale di plastica bucata e libera di scorrere sulle corde. Allargando le braccia, le corde tendono a distanziarsi e l’ovale viene così sospinto verso l’avversario. Perde chi non riesce a rilanciare la palla.
Sparring. Simile allo squash, si gioca con una racchetta normale o da beach tennis. Il campo, quadrato, è diviso in due in senso longitudinale e su uno dei lati è collocata una parete piana a forma di racchettone, nella cui zona inferiore è inserita una rete. Bisogna tirare una pallina contro la parete, cercando di farla rimbalzare nella metà campo avversaria. Si fa punto quando la palla non viene ribattuta e cade sulla sabbia.
PER GLI OVER 60
Bocce. Era il gioco che gli antichi consideravano ideale per mantenersi in salute ed è tuttora il favorito di quelli che desiderano semplicemente centrare l’obiettivo di sgranchire il corpo e di abbronzarsi senza annoiarsi.
Maurizio Bianchi