Vincere la balbuzie, si può

Il dottor Enrico Caruso

    L'attenzione generale verso la balbuzie è stata riaccesa dal film Il discorso del re, la storia di re Giorgio VI d'Inghilterra e del suo terapeuta Lionel Logue pluripremiata agli Oscar 2011. Come hanno detto in America, la pellicola "ha offerto finalmente ai balbuzienti un eroe". Un libro dal titolo omonimo, scritto dal nipote di Lionel Logue, Mark, e dal giornalista Peter Conradi ed edito da Teniche Nuove, ha in Italia la prefazione di Enrico Caruso, psicoterapeuta e direttore del centro Equipe logodinamica di Milano. Il suo passato di balbuziente lo ha indotto ad approfondire molti tipi di cure, fino a mettere a punto un sistema multidisciplinare per il trattamento del disturbo, e a pubblicare nel 2011 il libro Balbuzie - Aiutiamoci con 100 risposte, edito da Franco Angeli.

    Dottor Caruso, qual è la causa della balbuzie?

    "Sono tante, le cause. Al momento si parla molto di quella genetica, con tre genomi che muterebbero. Però io non ne sono molto convinto. Nei casi trattati da noi, circa il 30 per cento dei pazienti aveva un genitore che balbettava; per il resto, conta moltissimo l'aspetto emotivo, e spesso anche quello relazionale. Secondo noi, la balbuzie è una sindrome corporea, somatica. In pratica c'è un organo bersaglio, in questo caso il linguaggio, e quando esiste un'ansia abbastanza forte scatta il sintomo. Spesso inizia verso i 3-4 anni, con il "bagno sociale" dell'ingresso nella scuola materna, ma in tanti altri casi anche verso i 6-7anni".

    Quali sono le cure possibili?

    "Al nostro centro interveniamo sull'area somatica, quella fonica e quella dell'immagine sociale. Bisogna svolgere un lavoro sia in chiave psicologica, sia un intervento sulle tensioni corporee, e inoltre applicare tecniche foniche specifiche sull'uso della parola: come parlare in pubblico, come leggere, come dare un ritmo al linguaggio. Anche la musica aiuta molto. Quando si canta non si balbetta, perché la musica dà un ritmo e un ordine alla disfluenza. Più c'è un tempo ordinato, e più c'è una certa fluenza del linguaggio".

Tecniche di logopedia.

    E' possibile curarsi anche nella sanità pubblica?

    "Sì, c'è un supporto del Servizio sanitario nazionale. Si va dal medico di base e si richiede una visita foniatrica per la balbuzie. Prendiamo il caso di un bambino: si chiede una diagnosi neuropsichiatrica, per vedere se non ci sono altre patologie, e naturalmente consiglierei anche una visita psicologica. Poi si richiede un intervento logopedico presso le Asl, che prosegue per circa un anno. Si hanno buoni miglioramenti, se si comincia presto. Il problema è che nel Ssn si può iniziare solo dai 6 anni. In seguito, su richiesta del medico, si può affiancare un lavoro psicologico, presso i consultori di psicologia. Se tutto funziona, va bene così, altrimenti ci si può rivolgere al settore privato".

    Lei è in forte polemica con il "business selvaggio" dei corsi rapidi...

    "Guardi, se in Google si inserisce la parola "balbuzie", appaiono una serie di associazioni che parlano di "risultati garantiti", "unico metodo riconosciuto" e promettono miglioramenti in 10 giorni. Bisogna diffidarne, perché la balbuzie non si cura in 15 giorni. E in questi centri fanno corsi che costano 2.000 euro per 10 giorni. Avvengono in parte miglioramenti, che però si esauriscono dopo 3 o 4 mesi. Quando ci si informa per una terapia, prima di tutto bisogna chiedere di vedere l'iscrizione dei professionisti all'albo degli psicologi, dei medici o dei logopedisti. Intanto, solo quelli hanno un titolo per lavorare. Io collaboro all'associazione Progetto Demostene, che organizza incontri gratuiti di auto-aiuto e che raccoglie vari professionisti, soprattutto avvocati, impegnati a chiedere una tutela contro le frodi. Quasi ogni giorno riceviamo denunce da ragazzi frodati con corsi di quel tipo. Anzi, se qualcuno avesse subìto un raggiro, può segnalarlo a Progetto Demostene (www.sosbalbuzie.it). Vorremmo anche che in Italia ci fosse una legislazione per la tutela di chi balbetta, come succede per la dislessia: dovrebbe prevedere un trattamento che si possa iniziare già in età pre-scolare, e valutazioni didattiche diverse rispetto ai soggetti dalla normale fluenza della parola. Si dovrebbe prevedere una formazione adeguata per gli insegnanti, e offrire ai genitori strumenti per comprendere la balbuzie".