Le questioni di autostima tengono banco in Convegni, riviste, dibattiti, interviste, e chi più ne ha più ne metta. È certamente un tema importante che talvolta subisce un’enfatizzazione che sfiora il ridicolo.
Con questo fine settimana, la pagina Essere genitori ha superato i 34.000 iscritti, e, così, giorno dopo giorno, continua ad essere un “caso” editoriale e per di più in crescita. L’autostima, dicevamo, tiene banco, e anche nelle discussioni della nostra pagina compare, ma, devo dire, sempre a proposito. Non si cercano cioè peli nell’uovo, ma si propongono casi pratici, potemmo dire, di lesa autostima. E qui non sfioriamo il ridicolo, perché ognuno di noi ha diritto alla stima degli altri e alla propria autostima. La realtà è che non si sa come gestirla, o come recuperarla, o farla recuperare. Ci vuole intuizione pedagogica!
Un po’ come l’elastico che avvicina e allontana i figli adolescenti dall’attaccamento ai genitori, così l’autostima è bene che per qualche tempo subisca fluttuazioni, perché sia possibile imparare a mettersi alla prova. Questo va bene, ma non bisogna soffrirne troppo, perché la situazione potrebbe divenire patogenetica, cioè produrre atteggiamenti patologici. È questione di equilibri, e, come dicevamo, ci vuole intuizione pedagogica, qualora aiutata da chi può davvero consigliare.
Per questo, ad una madre giustamente preoccupata per suo figlio, ho cercato di consigliare quanto segue: «È possibile che una persona abbia danneggiato l'autostima di tuo figlio. Però non ne farei un dramma perché, senza voler vedere il bello anche dove non c'è, anche una situazione “scomoda” come quella che state affrontando, può davvero trasformarsi in un periodo di crescita. Ragazzi a cui va sempre tutto bene e che godono della stima incondizionata di tutti e sempre, sono spesso destinati a scoppiare dopo, quando saranno già un po’ stuccati dall’età e sarà difficile reagire adeguatamente. Chi deve invece andare presto un po’ in salita, poi se la caverà egregiamente. Non drammatizzate dunque con lui la situazione e non incolpevolizzate troppo (…) per evitare di creare fantasmi negativi. Siate invece propositivi e ottimisti sul futuro, cercando di comunicare questa medesima certezza a vostro figlio. Vi parranno banali queste considerazioni, ma se le vivete nella praticità vedrai che non lo sono».
Autostima sì, quindi, ma anche un sano e pedagogico mettersi in discussione per crescere e concrescere.
Pubblicato il 12 maggio 2011 - Commenti (0)