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La coperta di Linus
Nel mondo ci sono tante coperte, più o meno famose. Una tra le più conosciute è quella di Linus, il bambino inventato dal genio dei Peanuts che non può vivere senza la sua copertina, a costo di difenderla con le unghie e con i denti dagli attacchi di amici, parenti, cani (Snoopy).
Facebook, per molti, si sta trasformando in una bella coperta che diventa una specie di parafulmine. La realtà non muta grazie a Facebook, però il modo in cui ci si rapporta ad essa sì. Nel social network posso mostrare parte di me stesso o tutto di me, posso usare la mia fotografia migliore o quella che meglio rappresenta il mio attuale stato d’animo. Posso inventare un sacco di fandonie o mostrarmi per quello che sono con tutte le mie debolezze, per simpatia o per essere commiserato, o più semplicemente per sentirmi accompagnato.
La coperta-Facebook ha però il difetto di essere sempre troppo corta, per cui o scopre i piedi o non protegge abbastanza. Col paradosso che molti diventano davvero se stessi solo in Facebook, o vi intravvedono la possibilità di essere finalmente sinceri e raccontarsi per quel che sono e per quel che la vita offre.
La pagina Essere genitori ha abbondantemente superato i 34.000 iscritti e si avvia verso la meta successiva dei 35.000. Al di là degli spot pubblicitari più o meno centrati e di qualche “uscita” di pessimo gusto, la “comunità” si comunica, e bene.
Questa coperta di Linus offre quindi la possibilità di sentirsi e di ritrovarsi, nel tentativo di partecipare e risolvere i problemi. C’è chi chiede e chi offre. A farla da leone, ultimamente, offerte per il tempo libero dei figli (sta arrivando l’estate!) e soluzioni per i problemi materiali legati all’infanzia.
Se cambia il modo di rapportarsi alla realtà degli altri, siamo sempre in contatto con uno strumento che, a seconda di chi e di come lo si usa, sa fornire contenuti. Una coperta di Linus, verrebbe voglia di aggiungere, intelligente se guidata e agita da protagonisti che sanno fare del gioco un servizio a misura d’uomo.
Pubblicato il 30 maggio 2011 - Commenti (0)