02/11/2012
Un esempio recente di atteggiamento
irrispettoso, è stato offerto dalla
provocazione di un membro della
Knesset, il parlamento israeliano. Nel
luglio scorso il deputato Michael Ben
Ari, si faceva riprendere mentre stracciava
una copia del Nuovo Testamento
inviata giorni prima, per posta (a
lui come ad altri colleghi), dalla Società
biblica israeliana. Un gesto che fa il
paio con quello del famigerato pastore
americano Terry Jones, avvezzo a
bruciare copie del Corano. E che sappiamo
bene quali conseguenze abbia
determinato in tante piazze dell’Estremo
e Medio Oriente. Per non parlare
del film su Maometto diffuso sulla rete
telematica negli scorsi mesi, che ha
acceso gli animi nella gran parte dei
Paesi musulmani (fino all’uccisione
avvenuta in Libia dell’ambasciatore
statunitense Chris Stevens).
Si compirebbe però un grave atto di strabismo, se dimenticassimo in
questa sede le tante azioni antiebraiche
e gli attentati terroristici (non solo
le forme di antisemitismo diffuse in
Occidente) portate avanti in Israele e
in Medio Oriente soprattutto dai
gruppi legati all’islam fondamentalista.
Azioni motivate da obiettivi politici
e compiute troppo spesso in «nome
di Dio». E che nei fatti si trasformano
in violenze, sangue e morte.
È dunque impossibile che gli uomini
appartenenti alle varie religioni trovino
un modo pacifico di vivere fianco
a fianco? Sembra utopia che l’uomo
riesca a superare le spinte antagoniste
che nutre verso gli altri uomini e
si associ piuttosto a essi in una fattiva
collaborazione?