Festa del papà: ma i papà sono felici?

In Italia una ricerca mostra padri insoddisfatti del loro ruolo, mentre i papà francesi si considerano importanti come le mamme. Alcuni consigli per la lettura.

Padri italiani: la Sindrome da Calimero

18/03/2011

I papà  italiani si sentono poco considerati da partner e figli,  tanto da sentirsi affetti dalla Sindrome da Calimero. Sono i dati emersi da un'inchiesta voluta da Nescafé Dolce Gusto, in occasione della Festa del Papà, che ha effettuato 1000 interviste attraverso i principali social network.

In particolare i padri che hanno risposto alle interviste si reputano messi in secondo piano nel rapporto madre-figlio (39%) e talvolta persino ignorati (32%). Molti di loro hanno spesso l’impressione di essere visti come dei “bancomat” (41%) o come valvola di sfogo dallo stress quotidiano (45%).

Che cosa desiderano quindi? La maggior parte vorrebbe una maggiore condivisione nella decisioni importanti che riguardano la famiglia (54%), e sentirsi, di tanto in tanto, al centro dell’attenzione (43%). 

Nonostante quindi per la maggior parte di loro (57%) la scoperta di diventare padri è indissolubilmente legata ad una enorme gioia, la paternità molto spesso porta anche dolori e insoddisfazioni.

La poca considerazione da parte della prole e della partner è, infatti, capace di generare un senso di frustrazione e tristezza. Crea disagio, ai papà intervistati, il rapporto più intenso che nasce tra i figli e la madre: il 39% lamenta di sentirsi spesso escluso, a causa del maggior tempo trascorso assieme mentre lui è al lavoro, e di non essere coinvolto quando si tratta di prendere una decisione importante per tutta la famiglia (54%). Il 35% segnala, inoltre, che il proprio “ruolo” di autorità e di modello comportamentale non è più riconosciuto.

Una situazione che non sembra migliorare con il trascorrere degli anni, tanto che il 28% ammette di incappare in un rapporto poco stimolante con i figli, soprattutto maschi (39%), i quali spesso manifestano insofferenza e soggezione.  

Ma i problemi maggiori sono sicuramente legati al fatto che si sentono ignorati nelle loro esigenze e necessità (32%), oppure che spesso vengano vissuti come valvola di sfogo dallo stress quotidiano (45%). Al contrario, a creare amarezza è il fatto che ci si ricordi molto più facilmente di loro solo in caso di sostanziose ‘mance’, considerandoli solamente come Bancomat umani (41%).

I papà italiani, infine, se potessero scegliere per la loro festa eviterebbero regali seriali e gli oggetti “utili”. Preferirebbero dei doni dedicati ai loro hobby e passioni (sport, modellismo, cucina) o  qualcosa che possano “godersi” assieme a tutta la famiglia

A cura di Orsola Vetri
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