05/05/2013
È un classico: a un certo punto, i figli pretendono dai genitori più libertà. Libertà di frequentare gli amici, di andare a scuola da soli, di uscire la sera. Ma poi, una volta ottenuta un po’ di autonomia, come si sentono? E se i genitori non sono permissivi, accettano le regole o si ribellano? La parola ai ragazzi.
«Mia madre è molto apprensiva, mentre mio padre è più rilassato», racconta Filippo P., 12 anni. «Per esempio, quando ho chiesto di uscire al pomeriggio da solo con i miei compagni di classe, papà mi ha dato subito il permesso, mentre la mamma ha fatto tantissime domande, si capiva che era preoccupata». Filippo è soddisfatto, perché si rende conto che i suoi genitori capiscono le sue esigenze. «Quando mi impediscono di fare qualcosa, mi spiegano il perché e mi fanno capire che anche loro, da ragazzi, volevano sentirsi liberi”.
Giulia C., 13 anni, invece, crede che suo padre sia troppo rigido: «Quando gli ho chiesto di andare a scuola da sola, come fanno alcune mie compagne, mi ha risposto di no. Ho insistito e lui si è arrabbiato. Non mi piace scontrarmi con i miei, ma non voglio neanche sentirmi diversa dalle mie coetanee».
«I miei genitori mi lasciano molta libertà», spiega Matteo F., 14 anni. «Ne sono contento, ma qualche volta mi sento spaesato. Per esempio, la prima volta che mi hanno permesso di andare in palestra da solo, ero felice, ma allo stesso tempo triste, perché quando mi accompagnava mia madre in auto parlavamo sempre di cose interessanti e ridevamo tanto insieme».
Elisa P., 13 anni, è una ragazzina combattiva: «I miei mi dicono moltissimi no, ma io non mi arrendo, voglio fare valere le mie esigenze», racconta. «Per esempio, ho dovuto litigare per sei mesi per avere le chiavi di casa e potere rientrare da sola dopo la scuola. Vorrei avere genitori più permissivi, ma dover lottare per ottenere un po’ di autonomia mi fa sentire più adulta».
Orsola Vetri