Un "marsupio" per i bimbi prematuri

In Italia nascono 40 mila bambini prematuri ogni anno. I progetti "Care" e "Genitin" aiutano i genitori ad affrontare l'emergenza subito dopo il parto.

In Italia 40 mila prematuri ogni anno

28/06/2011

Sono 40 mila ogni anno i bambini che in Italia nascono prima della 37esima settimana di gravidanza, il 6,9% di tutti i bambini nati vivi nel nostro paese. Una percentuale in aumento negli ultimi anni «per vari motivi - spiega il dottor Lorenzo Colombo, neonatologo dell'Istituto Mangiagalli di Milano-. Le mamme tendono a cercare il primo bimbo anche in età maggiore, questo fa sì che più spesso rispetto al passato si debba ricorrere a una gravidenza assistita, che porta all'aumento dei parti gemellari e favorisce i parti prematuri».

Proseguendo con i numeri, si rileva che, sebbene il tasso di mortalità infantile in Italia sia abbastanza contenuto (pari al 3,7 ogni mille bambini nati vivi), circa il 90% dei decessi che colpiscono i piccoli nel primo anno di vita è rappresentato dai nati pretermine. La nascita in età gestazionale inferiore alle 31 settimane provoca, inoltre, una disabilità grave ve nell'8,2% dei casi. (Dati ripresi dal numero di dicembre 2010 del Notiziario della società italiana di neonatologia (Sin), on line all'indirizzo www.neonatologia.it/documenti/doc/sin_informa_3-4_2010.pdf). 

 Ma insieme alle cifre, e spostando l'attenzione dal bambino alle madri, emergono due filoni innovativi della medicina perinatale, quella che si occupa del periodo che precede, accompagna e segue la nascita del piccolo. Su questo si  è recentemente concentrato il XIV Congresso internazionale della Simp, la Società italiana di medicina perinatale (Simp): da una parte l'oncologia, gli sforzi messi in atto affinché la paziente colpita da tumore riesca a a iniziare e a portare a termine una gravidanza senza mettere in pericolo né la propria salute né quella del neonato; dall'altro lato la gravidanza nelle donne trapiantate per le quali è in fase di attuazione un Registro, il primo in Italia e in Europa, per raccogliere i dati e delineare linee guida specifiche. È il primo registro nazionale, ed europeo, che valuterà le principali problematiche delle gravidanze nelle donne che hanno subito un trapianto di organo solido (cuore, rene, fegato, polmone, pancreas) e monitorerà insieme la salute del loro neonato.

Maria Gallelli
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