No Tav, polemiche e manette

Dopo i 26 arresti, il movimento che si oppone alla nuova linea ferroviaria moltiplica le proteste. Intanto Francia e Italia procedono col nuovo progetto low cost: 8,2 milioni di euro.

Tav o No Tav? Voci dal mondo cattolico.

28/01/2012
Il vescovo di Susa, monsignor Alfonso Badini Confalonieri. Foto di Paolo Siccardi/Sync.
Il vescovo di Susa, monsignor Alfonso Badini Confalonieri. Foto di Paolo Siccardi/Sync.

«Sento di dover esprimere il mio profondo rammarico per le violenze che si sono verificate. Richiamo le persone di buona volontà a lasciare ogni metodo violento e a ritrovare nel dialogo l’unico modo “umano” di vita civile». Sono le parole con cui il vescovo di Susa, monsignor Alfonso Badini Confalonieri, nel mese di luglio, commentava sul settimanale diocesano La Valsusa, gli scontri avvenuti intorno al cantiere per il cunicolo esplorativo della Maddalena, a Chiomonte.


Intorno alla questione Tav, in questi anni, si è acceso un vivace dibattito all’interno del mondo cattolico. E, nel movimento che si oppone alla costruzione della linea per il treno veloce, si è costituito un gruppo chiamato “cattolici per la vita della valle” che, prima degli scontri, proprio alla Maddalena aveva costruito un pilone votivo con i volti dei santi e una raffigurazione della Madonna del Rocciamelone. Un’iniziativa che già allora aveva fatto discutere e che aveva sollevato alcune perplessità tra chi, nel popolo dei credenti valsusini, aveva contestato l’utilizzo di simboli religiosi per manifestazioni di taglio politico. Ed era ancora il vescovo di Susa a fine luglio a dichiarare a Famiglia Cristiana che «il dialogo è un imperativo per un cristiano. La Chiesa non ha il compito di dire se fare o non fare la ferrovia, se andare a cavallo o a piedi. Ha il compito di annunciare la salvezza portata da Cristo incarnata in alcuni valori intramontabili, tra cui la giustizia e la difesa della dignità dell’uomo. Assolutizzare le ragioni del sì o quelle del no ci porta fuori da una logica evangelica».


Don Ettore De Faveri. Foto di Paolo Siccardi/Sync.
Don Ettore De Faveri. Foto di Paolo Siccardi/Sync.

Ma gli arresti di giovedì 26 gennaio che cosa cambiano nel panorama valsusino? Gli sviluppi per ora sono difficili da prevedere. Di certo, commenta il direttore de La Valsusa, don Ettore De Faveri, «l’azione della Magistratura non mette in discussione il movimento No Tav valsusino ma lo obbliga a una profonda riflessione sui suoi comportamenti di contestazione dell’opera».


Bruno Andolfatto

A cura di Alberto Chiara
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