08/06/2013
Lo scrittore Erri De Luca (Eidon).
«Maledetta la terra», dice la divinità
ad Adam, ultima creatura
uscita dai sei giorni
dell’opera. Maledetta la terra:
non è una condanna, ma una dolorosa
constatazione. Dopo il frutto della conoscenza
di bene e di male, che ha accresciuto le facoltà
umane, Adam non si contenterà più del
prodotto spontaneo del suolo. Moltiplicherà
gli sforzi su di esso per estrarne maggiore
prodotto, ricavarne profitto. Asservirà la terra
che così sarà maledetta dallo sfruttamento
delle risorse, dal sudore della fronte.
La divinità avvisa Adam: stia attento al suolo, se ne
prenda cura o se lo ritroverà intossicato.
In altra parte del racconto iniziale si pronuncia
la consegna della terra ad Adam:
«Per servirla e custodirla». I due verbi
dell’ebraico antico sono gli stessi del culto
dovuto alla divinità, anch’essa da servire e
custodire. I traduttori aggirano l’uguaglianza
dei due verbi, ma così stanno le cose nella
scrittura sacra: Adam e la sua specie stanno
tra terra e cielo, e a loro spetta opera di
congiunzione. Servire e custodire la terra,
servire e custodire il cielo.
Sulla scorta di questa responsabilità s’intende
meglio la consegna del sabato. In ebraico
vuol dire cessazione. È visto dalla parte
della terra che smette di essere lavorata e non
dalla parte dell’uomo che fa festa. Perché il
sabato è prima di tutto il riposo della terra.
Le spetta un giorno su sette, un anno su sette.
Il sabato non appartiene all’uomo né alla divinità,
il sabato spetta alla terra. È il riconoscimento
che siamo ospiti, non padroni di casa.
È il rispetto dovuto al luogo comune e non licenza
di schiamazzo.
Dimenticare il sabato,
profanarlo è arroganza di conquistatori che
asserviscono lo spazio e il tempo.
Nel sabato neanche si poteva accendere un
fuoco, perché pur esso è vita della terra. Perciò
il sabato è santo, tempo staccato e separato
dal resto dei giorni. Sta a punto di contatto
tra la terra e il cielo. Dal sabato ignorato, calpestato
come un giorno qualunque, proviene
la licenza di aggressione all’ambiente, la sua maledizione sotto lo sfruttamento.
Erri De Luca
a cura di Paolo Perazzolo