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Benedetto XVI e le beghe curiali
In queste ore si parla tanto delle beghe curiali che avrebbero contribuito alle dimissioni di Benedetto XVI. Ma nessuno che si sia chiesto del come e del perché di queste beghe curiali. Forse un po’ più di trasparenza e di dibattito non avrebbero fatto male. A proposito della fuga di carte riservate dalla sacre stanze e planate sui tavoli delle redazioni, il segretario di Stato Tarcisio Bertone ha accusato i giornalisti di voler giocare a fare i Dan Brown, e ha assicurato che la curia è unita attorno al papa. Giusto. Ma una parola nel merito della questione, sui contenuti delle carte, non andrebbe spesa? Carte che non sono state prodotte da giornalisti in cerca di emozioni forti, ma che nascono spesso nell’ambito della curia, e sono lì, nero su bianco,e dicono di problemi esistenti anche nella Curia. È vero che tutto questo non dovrebbe scandalizzare, perché anche la curia è fatta di uomini (e abbiamo spesso ricordato le parole del cardinale Consalvi, per il quale «se non ci sono riusciti i preti a distruggere la Chiesa non ci riuscirà nessuno»). Ma un clima più «disteso», «fraterno» ed ecumenico non guasterebbe.
Pubblicato il 13 febbraio 2013 - Commenti (5)