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Cattolici in disordine sparso

C’era una volta le Democrazia cristiana e tutto era semplice. Bastava raccomandare di mettere la croce sulla croce, o meglio sullo scudo crociato, e il gioco era fatto. Per terrorizzare debitamente l’elettore riluttante c’erano poi slogan che non andavano tanto per il sottile, tipo “Nel segreto dell’urna Dio ti vede, Stalin no!”, senza contare l’eterno, e sempre efficace, “I comunisti mangiano i bambini”.

Adesso invece, adesso che la Balena bianca s’è da tempo spiaggiata e i cattolici in politica sono in libera uscita permanente, all’Avvenire tocca mettere giù una vera e propria guida, andando a scovare uno per uno tutti i candidati con il pedigree cattolico, coalizione per coalizione. E poi, come se non bastasse la complessità politica, ecco la necessità di indicare anche l’appartenenza a eventuali movimenti (Sant’Egidio, Focolari, Comunione e liberazione, Rinnovamento nello spirito, Agesci, Azione cattolica, Acli, Scienza & vita eccetera), senza contare istituti vari e sindacati. L’elettore cattolico, oggigiorno, dovrebbe andare alle urne con una mappa in mano, come si fa quando si scende nella tentacolare metropolitana di Londra. E senza garanzia alcuna di uscire vivo dal labirinto.

E come la mettiamo con i dubbi di coscienza? Che fare se quel cattolico doc che mi sembra tanto bravo ha scelto di stare in uno schieramento che invece non mi va giù? E, al contrario, come comportarmi se il mio schieramento preferito mette in lista un cattolico che non mi è mai andato giù?

Come criterio di valutazione si potrebbe guardare all’età, ma dove sta scritto che la gioventù è una garanzia? Si sa che la giovinezza, di per sé, è una malattia, ma per fortuna passa presto. Tempo fa, per orientarsi, uno poteva guardare a Todi. La graziosa cittadina umbra sembrava il faro in grado di orientare finalmente la scelta. Se i magi seguivano la stella, ai cattolici bastava rivolgersi verso Todi. E invece, nel breve giro di qualche mese, puf! Todi, per il povero elettore cattolico itinerante, è diventato sinonimo di confusione e fallimento.
Dunque, mappa alla mano, ora si marcia verso le urne in (dis)ordine sparso, e senza nessuna garanzia di raggiungere la meta.
Anche se poi, alla fine, resta un dubbio di fondo: ma questo elettore cattolico esiste davvero?

Pubblicato il 24 gennaio 2013 - Commenti (3)

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Postato da l.santiamantini il 25/01/2013 17:59

La domanda finale è veramente importante. Non esiste l'elettore cattolico, esistono cattolici con idee diverse che vanno (quando ci vanno) a votare. Ma nemmeno ai tempi della DC esisteva un solo target di elettori cattolici, dai progressisti (in minoranza) agli incerti che si affidavano all'autorità del parroco ai moderati e conservatori, a cui andava bene lo status quo, a quelli che avevano paura del comunismo... Oggi è diventato chiaro che i cattolici non possono essere un insieme politico unitario. Pochi giorni fa ho ascoltato una bella conferenza di Vito Mancuso che sosteneva questa tesi: nella Sacra Scrittura i cattolici possono trovare legittimamente sostegno a diverse opzioni politiche, da quelle progressiste, di critica anche aspra la potere costituito (oggi diremmo si sinistra), a quelle che sostengono la legittimità del potere costituito, in quanto, come dice S.Paolo, ogni autorità viene da Dio (posizioni di destra). La tesi era ben documentata da citazioni del Vecchio e Nuovo Testamento. Il fallimento del tentativo di Todi non mi ha stupito affatto. Mi ha invece preoccupato la frettolosa investitura dei vescovi (o meglio della presidenza della CEI) alla formazione politica di Monti, che ha scontentato quella parte della gerarchia che auspicava la continuazione del legame preferenziale con PdL senza Berlusconi o con un Berlusconi ridimensionato. Non conviene alla Chiesa puntare su un cavallo o su un altro nella corsa elettorale: finisce con l'apparire una lobby che spera in un ritorno in termini di privilegi piuttosto che una guida spirituale e morale di un popolo di cattolici maturi e liberi di impegnarsi in politica a vari livelli, operando legittime scelte elettorali diverse

Postato da l.santiamantini il 25/01/2013 17:58

La domanda finale è veramente importante. Non esiste l'elettore cattolico, esistono cattolici con idee diverse che vanno (quando ci vanno) a votare. Ma nemmeno ai tempi della DC esisteva un solo target di elettori cattolici, dai progressisti (in minoranza) agli incerti che si affidavano all'autorità del parroco ai moderati e conservatori, a cui andava bene lo status quo, a quelli che avevano paura del comunismo... Oggi è diventato chiaro che i cattolici non possono essere un insieme politico unitario. Pochi giorni fa ho ascoltato una bella conferenza di Vito Mancuso che sosteneva questa tesi: nella Sacra Scrittura i cattolici possono trovare legittimamente sostegno a diverse opzioni politiche, da quelle progressiste, di critica anche aspra la potere costituito (oggi diremmo si sinistra), a quelle che sostengono la legittimità del potere costituito, in quanto, come dice S.Paolo, ogni autorità viene da Dio (posizioni di destra). La tesi era ben documentata da citazioni del Vecchio e Nuovo Testamento. Il fallimento del tentativo di Todi non mi ha stupito affatto. Mi ha invece preoccupato la frettolosa investitura dei vescovi (o meglio della presidenza della CEI) alla formazione politica di Monti, che ha scontentato quella parte della gerarchia che auspicava la continuazione del legame preferenziale con PdL senza Berlusconi o con un Berlusconi ridimensionato. Non conviene alla Chiesa puntare su un cavallo o su un altro nella corsa elettorale: finisce con l'apparire una lobby che spera in un ritorno in termini di privilegi piuttosto che una guida spirituale e morale di un popolo di cattolici maturi e liberi di impegnarsi in politica a vari livelli, operando legittime scelte elettorali diverse

Postato da GIAMPY436 il 25/01/2013 15:18

A mio avviso i Cattolici sparsi nei vari partiti, nei quali sono minoranza, contano come il 2 di spade quando la va a bastoni: cioè poco o niente. E' solo "l'unione che fa la forza", come dice il vecchio proverbio. Ci vorrebbe un altro Luigi Gedda che ci desse una mossa. Adesso i Cattolici vengono usati dai vari partiti come degli specchietti per allodole. Non ci resta che sperare in Monti.

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