16/04/2013
Milena Gabanelli, la candidata del Movimento 5 Stelle di Grillo.
Sull’importanza centrale dell’elezione del dodicesimo presidente della Repubblica italiana non vi sono dubbi. L’esito del voto del 24 febbraio ha portato alla formazione di tre grandi minoranze in un orizzonte di governabilità difficile e quasi impossibile. Il prossimo capo dello Stato, dopo la rinuncia di Giorgio Napolitano a un nuovo governo del presidente, avrà il compito di affrontare questo difficilissimo puzzle e di farsi promotore di una riforma elettorale indispensabile, oltre a mettere in sicurezza un sistema istituzionale, mettebndo fine un confronto politico sempre più rissoso e inconcludente.
Le carte in tavola sono numerose, forse troppe. Il Movimento 5 Stelle di Beppe Grillo, dopo aver promosso controverse (per usare un eufemismo) elezioni via Internet (sospese e poi ricominciate per l’intromissione di un pirata informatico, almeno questa la versione ufficiale della strana democrazia digitale di Grillo e Casaleggio) ha espresso una prima rosa di candidati: Emma Bonino, Gian Carlo Caselli, Dario Fo, Milena Jola Gabanelli, Ferdinando Imposimato, Romano Prodi, Stefano Rodotà, Gino Strada, Gustavo Zagrebelsky.
Tra queste il successivo sondaggio in rete ha portato all'elezione della conduttrice di Report Milena Gabanelli.
Quanto agli altri due attori in gioco nella partita del Quirinale, finora i nomi sembrano quelli di bandiera, con l’impressione che siano stati tenuti nascosti i veri jolly. Il Pdl fino a questo momento propone Gianni Letta e naturalmente Silvio Berlusconi.
Il Pd si limita a parlare timidamente di Romano Prodi, Giuliano Amato, Franco Marini e Anna Finocchiaro (ma c'è anche l'outsider Anna Maria Cancellieri). Ma presto potrebbe spuntare il nome di Massimo D’Alema, già tra i favoriti nella corsa al Quirinale del 2006 e gradito anche a Silvio Berlusconi. Sullo sfondo i nomi degli “outsider” che potrebbero saltar fuori nel gioco dei veti incrociati. Primo tra tutti l’”evergreen” Giuliano Amato, dato per favorito nelle ultime ore e addirittura eletto nei primi scrutini, quelli che richiedono una maggioranza di tre quarti degli elettori.
Francesco Anfossi
a cura di Francesco Anfossi e Fulvio Scaglione