25/07/2012
Il sito Internet della Chiesa Cattolica di Inghilterra e Galles.
Un suono di campane, da tutte le chiese cristiane, la mattina in cui
le Olimpiadi cominciano, venerdì 27 luglio, e poi chiese aperte per
l’adorazione del Santissimo Sacramento, cappellani impegnati nel
villaggio olimpico e volontari sulle strade di Londra per aiutare chi
è stato trasferito illegalmente dal proprio Paese e costretto alla
schiavitù o alla prostituzione. Per la prima volta nella sua storia la Chiesa cattolica, insieme alle
altre cristiane, è impegnata in prima linea perchè i Giochi possano
diventare una occasione di evangelizzazione.
L'arcivescovo di Westminster, Vincent Nichols.
«Si tratta del più importante sforzo ecumenico fatto nel nostro Paese», spiega James Parker, scelto dalla conferenza episcopale di
Inghilterra e Galles per coordinare questo lavoro. «Negli ultimi anni
vi sono stati investiti 2.000.000 di sterline, circa 2.400.000 euro».
Si comincia con una Messa, sabato 28 luglio, alle 14.30 nella
cattedrale cattolica di Westminster, chiesa madre del cattolicesimo
inglese, alla quale parteciperanno, insieme ad atleti cattolici e altri
sportivi, gli arcivescovi di Westminster, Vincent Nichols e Southwark,
Peter Smith, il vescovo di Brentwood, Thomas McMahon, vescovi
diocesani da tutto il paese, il Nunzio apostolico nel Regno Unito,
Antonio Mennini e l’arcivescovo del Porto Rico, Roberto Gonzalez
Nieves.
La Chiesa cattolica dell'Immacolata Concezione a Farm Street, nel quartiere di Mayfair, a Londra.
Dal 1 al 13 agosto verrà organizzato il “Joshua camp”, un campo, a
Brentwood, a Londra, per preparare i volontari che, durante i giochi,
avvicineranno le persone, anche i turisti, parlando loro di Gesù. «Abbiamo anche pensato che le Olimpiadi siano una buona opportunità
per educare le persone sul commercio di schiavi e prostitute da un Paese all’altro. Abbiamo già circa 500 volontari, che hanno almeno 15
anni, che useranno bancarelle per distribuire cartoline con un numero
verde che chiunque può chiamare per chiedere aiuto», conclude James
Parker.
Silvia Guzzetti