04/07/2012
"L’incontro vis à vis è
fondamentale per trasmettere la motivazione che hai nel candidarti
per quell’azienda e per conoscerla attraverso le persone che la
rappresentano", ha confermato Paolo, che con suo fratello Luca
ha partecipato a Diversitalavoro nel 2010; entrambi sono stati in
seguito assunti da un'importante multinazionale, rispettivamente come
responsabile commerciale e come addetto alla pianificazione,
progettazione e realizzazione di campagne digitali. "Di solito
esci dall’università e non sai che strada prendere, ti metti
davanti a un Pc, mandi decine di cv e provi a telefonare. Cercavo un
contatto un po’ più personale", ha dichiarato Paolo.
"Diversitalavoro è un’iniziativa valida e positiva che
cerca di inserire i diversamente abili nel mondo del lavoro, spesso
riuscendoci” ha aggiunto Luca.
Occorre a questo punto distinguere,
però, tra la pura e semplice beneficenza di chi si vede "costretto"
ad assumere qualcuno solo perché, per esempio, iscritto alle
categorie protette come prevede la legge italiana, e chi nella
"diversità" ravvisa una arricchimento per la propria
azienda anche in termini economici. Non solo un adempimento
burocratico, quindi, da assolvere obtorto collo. "La
presenza di una popolazione diversificata all’interno dell’azienda
che rispecchia la realtà esterna e le sue molteplici sfaccettature,
pone l'accento su nuove esigenze sulle quali costruire nuove
opportunità di business", ha chiarito Federica Di
Sansebastiano, diversity leader Italy di IBM. "Questo si traduce
in un impegno su tre diversi fronti: rimuovere stereotipi e
pregiudizi, rendere il posto di lavoro accessibile e attingere a un
mercato del lavoro, quello dei talenti, il più ampio possibile. La
partecipazione di IBM ad eventi come Diversitalavoro è un'occasione
per conoscere e selezionare talenti che possono contribuire a
innovare e accrescere il nostro business".
Francesco Rosati