30/05/2012
«Io penso che gli stranieri che
oggi decidono di rimanere in Italia nonostante la crisi e la burocrazia che
rende difficoltoso, per esempio, ottenere i documenti, non sono quelli che
hanno un lavoro migliore ma quelli che hanno sviluppato un amore incondizionato
nei confronti di questo Paese. Se alla base delle scelte ci fossero ragioni
puramente economiche a questo punto andrebbero altrove». Un'Italia che però non è
accogliente come troppo a lungo ci siamo raccontati: «L'Italia a mio modo di
vedere è accogliente a seconda dell'ambiente che frequenti, ma non lo è in
assoluto: se respiri l'aria delle associazioni di volontariato o delle
università, il livello di accettazione è più alto». La vera migrazione che
attende l'Italia è quella dei giovani italiani: «Fino a due o tre anni fa
nessuno cercava corsi di portoghese, oggi all'ambasciata brasiliana (foto) i posti
sono esauriti poche ore dopo l'apertura delle iscrizioni. Gli stranieri che
sono qui da venti o trenta anni, invece, non se la sentono di partire per il
rispetto che nutrono nei confronti della storia, della cultura, della
tradizione di questo Paese che continua, nonostante tutto, a offrire
un'infinità di stimoli culturali. Io stessa non mi vedo altrove e mi
dispiacerebbe se un giorno le mie due figlie decidessero di lasciare l'Italia
perché qui ci sono risorse infinite introvabili in altri Paesi».
Alberto Picci