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Come i colori influenzano la personalità

Sembra che vi sia una rispondenza tra colori e tratti della personalità; il rosso è il colore dell’energia vitale e delle passioni e chi sa usarlo con equilibrio denota una buona vitalità. Sempre tra i colori “caldi” il giallo segnala gioia di vivere e piacere del contatto con gli altri (essere persone solari… sarà un caso che si prenda spunto dal colore del sole?). Il verde, non a caso colore della speranza, è legato alla perseveranza, fiducia in se stessi, equilibrio. Se siete persone ansiose allora il blu fa per voi: attenua l’ansia e le paure, infondendo pace e tranquillità. Il bianco, simbolo per eccellenza di candore, è sinonimo di luminosità e chi lo predilige denota creatività e desiderio di purezza e cambiamento.

Il colore dovrebbe influenzare anche le scelte in campo di arredamento, per creare un ambiente quanto più possibile positivo in ogni momento della nostra giornata. Qualche consiglio? Rosso, giallo e arancione, percepiti come positivi, sono adatti ai luoghi dedicati alla “ricreazione”; al contrario i colori “freddi” come blu, verde e grigio, percepiti come “statici” e “silenziosi”, sono perfetti per ambienti come ospedali e studi medici in generale. ma possono anche essere un buon espediente, nelle camere dei ragazzi, per “contenerne” l’esuberanza.

Pubblicato il 17 gennaio 2012 - Commenti (0)
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L’arcobaleno, una meraviglia della natura

Curiosando


L'arcobaleno è generato dalla dispersione ottica della luce solare che attraversa gocce di pioggia rimaste in sospeso nell’aria dopo un acquazzone. La luce viene prima deviata nel penetrare nella goccia, riflessa sul retro della goccia e ancora deviata come lascia la goccia. La deviazione del raggio uscente rispetto a quello entrante va dai 137 gradi, per il colore rosso, ai 139.5 per il violetto. E’ in tal modo comunque che la luce bianca del raggio incidente viene scomposta nei colori dell’arcobaleno.

I raggi solari ovviamente colpiscono tutte le goccioline presenti in quel momento nell’aria ma, dopo la doppia deviazione da parte delle gocce, raggiungono il nostro occhio soltanto se l’angolo formato tra il raggio uscente che arriva al nostro occhio e quello entrante è di 40-42° . La posizione dell’arcobaleno nel cielo è solo apparente tanto che decresce e si allontana verso l’orizzonte man mano che il sole si innalza nel cielo fino a scomparire quanto il sole è allo zenit. Inoltre, via via che l’osservatore si avvicina, l’arcobaleno sembra allontanarsi perché viene “ricostruito” dalle nuove goccioline di pioggia, più lontane, che soddisfano la condizione dei 42 gradi.

Pubblicato il 06 giugno 2011 - Commenti (0)

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Autore del blog

Il meteo di Giuliacci

Col. Mario Giuliacci

Mario Giuliacci è un meteorologo, personaggio televisivo e colonnello italiano. È laureato all'Università La Sapienza di Roma. È autore di diversi libri sulla meteorologia. Attualmente cura su LA7 la rubrica del meteo per il fine settimana.

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