28
ott

Bel tempo, ma occhio alle prime nebbie!

Un’alta pressione poterà il bel tempo su quasi tutta l’Italia ma anche le prime nebbie
Un’alta pressione poterà il bel tempo su quasi tutta l’Italia ma anche le prime nebbie

Il tempo da venerdì a lunedì

Farà bel tempo su gran parte dell’Italia almeno fino a venerdì 4 novembre. Unica eccezione le Isole che tra venerdì e lunedì saranno sotto l’influenza di una perturbazione africana. Un po’ di nuvole anche sul Nord Italia nella giornata di martedì per il passaggio di un perturbazione atlantica a Nord della Alpi. La prevalenza del bel tempo sarà merito di un’alta pressione la quale appunto insisterà su gran parte dell’Italia almeno per i prossimi 7-8 giorni. Ma la presenza dell’alta pressione favorirà anche il ristagno di umidità in prossimità del suolo, con conseguente comparsa delle prime nebbie notturne e mattutine nella Pianura Padana e nelle valli del Centro.

Temperatura

Senza variazioni significative e comunque nella norma.

Ma ecco in dettaglio il tempo nei prossimi giorni:

Venerdì 28 ottobre: nubi su Piemonte, Val d’Aosta, Liguria, Bassa Lombardia, Lazio, coste di Toscana-Marche, Abruzzo, Molise, Lucania, Isole. Qualche pioggia su Est di Sardegna-Sicilia. Sereno sul resto d’Italia.

Sabato 29: nubi su Piemonte, Bassa Lombardia, Trentino, Emilia, Romagna, Toscana, interno Lazio, Marche, Abruzzo, Molise, Salento, Isole. Rovesci su Sardegna.

Domenica 30: molte nubi su Basso Lazio, Molise, Lucania, Campania, Calabria, Isole. Nubi anche su Media Toscana, Emilia, Romagna, Val d’Aosta, Verbano, Laghi lombardi. Rovesci su Sicilia e Sud Sardegna.

Lunedì 31: un po’ di nubi Piemonte, Lombardia, Bassa Emilia, Romagna, Marche, Campania, Calabria, Isole. Rovesci sulla Sicilia.

Pubblicato il 28 ottobre 2011 - Commenti (0)
26
ott

Roma colpita da un nubifragio

Dal cielo più acqua di quanta ne cada normalmente nell’intero mese di ottobre

A metà della passata settimana un’intensa perturbazione proveniente dal Nord Europa ha investito la nostra Penisola e, soprattutto nelle giornata di giovedì 20, ha portato forte maltempo su molte zone dell’Italia. In particolare durante la mattinata di giovedì, come testimoniato anche dall’immagine del satellite Meteosat, abbondanti piogge sono cadute su molte zone del Centro Italia e un violento nubifragio ha colpito la città di Roma, causando vasti allagamenti e inondazioni che hanno praticamente paralizzato la città bloccando per ore la circolazione e causando tra l’altro anche una vittima, un uomo annegato nel suo scantinato sommerso dalle acque.

In effetti le piogge che hanno flagellato la Capitale in tale occasione sono state davvero eccezionali: in alcuni quartieri difatti in poche ore sono caduti oltre 130 millimetri di pioggia, ovvero una quantità di acqua maggiore a quella che normalmente cade durante l’intero mese di ottobre sulla città (a ottobre mediamente sulla Capitale cadono infatti circa 100 millimetri di pioggia). A causare piogge tanto violente ha sicuramente contribuito il forte contrasto termico tra le fredde correnti nord-atlantiche che hanno investito il nostro Paese e le acque ancora piuttosto calde del Mediterraneo: raggiunti i mari attorno alla Penisola difatti la massa d’aria atlantica si è caricata di grandi quantità di umidità (più il mare è caldo maggiore è la quantità di umidità che riesce a trasferire all’atmosfera) che poi ha scaricato sotto forma di piogge torrenziali sul nostro territorio.

Pubblicato il 26 ottobre 2011 - Commenti (0)
25
ott

Anche il caffè contro il freddo

Nella settimana passata è arrivato, almeno sul Nord Italia, il primo freddo di sapore invernale, un evento che sarà sempre più frequente nella seconda parte dell’autunno. Tali variazioni, da un giorno all’altro, della temperatura esterna, tengono costantemente sotto sforzo il nostro sistema di termo-regolazione tanto che la maggior parte delle meteoropatie sono dovute ad una esagerata risposta dell’organismo agli sbalzi termici. Ma anche alcune sostanze hanno la capacità di influenzare le reazione del sistema di termo-regolazione.

Ad esempio, la caffeina fa restringere i vasi sanguigni e fa salire la pressione, due reazioni molto utili per controbilanciare gli effetti del freddo. La nicotina invece riduce la circolazione nelle gambe e nelle braccia e quindi esalta la sensazione di freddo in tali arti. L’alcool, come la marijuana e le anfetamine, fa dilatare i vasi superficiali dell’epidermide, con conseguente più rapida dispersione del calore corporeo, una reazione indesiderata, ovviamente, quando fa freddo. E’ pertanto errato il luogo comune secondo il quale i rigori del freddo si possano contrastare con un bicchiere di... buona grappa! Ed anche i tranquillanti aiutano a resistere meglio contro il freddo perché bloccano il meccanismo della sudorazione, riducendo in tal modo la possibilità che la pelle si raffreddi per evaporazione del sudore stesso.

Pubblicato il 25 ottobre 2011 - Commenti (0)
21
ott

Cenni d'inverno sull'Italia

Fino a domenica 23 un vortice di bassa pressione abbraccerà tutta l’Italia, sospingendo però correnti umide occidentali solo sulle regioni centro-meridionali
Fino a domenica 23 un vortice di bassa pressione abbraccerà tutta l’Italia, sospingendo però correnti umide occidentali solo sulle regioni centro-meridionali

La perturbazione atlantica giunta sull’Italia mercoledì scorso, è accompagnata da un vortice di bassa pressione il quale insisterà sull’Italia fino a domenica 23, ma solo con un po’ di nuvole al Centrosud e qualche pioggia al Sud. Nel corso di Lunedì invece peggiora su Alpi occidentali e Sardegna per l’avanguardia di una perturbazione in arrivo dalla Francia; peggiora anche su Sicilia e Calabria per una perturbazione africana. Le due perturbazioni tra martedì 25 e mercoledì 26 porteranno piogge su quasi tutta l’Italia.

La temperatura sarà in ulteriore calo tra venerdì e sabato al Centronord e farà un po’ di freddo al Nord fino a lunedì.

Ma ecco in dettaglio il tempo previsto:

Venerdì 21:
sereno al Nord e su regioni del Medio-Alto Tirreno; un po’ di nuvole sul resto d’Italia; qualche pioggia su rilievi di Abruzzo-Molise e al Sud.

Sabato 22: nubi su regioni del Medio-Basso Adriatico, Umbria, Toscana, Lazio, Calabria, Sicilia, Sardegna. Qualche pioggia su zone interne di Marche-Lazio-Abruzzo-Molise e su regioni ioniche.

Domenica 23: un po’di nubi su regioni del Medio-Basso Adriatico, regioni appenniniche, Calabria, Sardegna. Piogge su Marche, Abruzzo, Molise, Puglia, Bassa Calabria, Est Sicilia, Sud Sardegna.

Lunedì 24: rasserena dal pomeriggio su regioni adriatiche; nubi su regioni di Nordovest, regioni appenniniche, Calabria, Isole. Piogge su Est Sardegna, regioni ioniche, Sicilia, Alpi occidentali.

Pubblicato il 21 ottobre 2011 - Commenti (0)
19
ott

L’uragano che spaventa il Messico

La violenta tempesta che la scorsa settimana ha spaventato il Messico

La scorsa settimana sulle calde acque del Pacifico, appena di fronte alle coste messicane, si è mosso l’ennesimo ciclone tropicale di questa annata piuttosto affollata, in cui al di sopra del Pacifico Orientale si sono già formati ben nove uragani (gli uragani sono i cicloni tropicali più intensi, quelli al cui interno i venti soffiano ad almeno 118 chilometri orari), contro gli otto dell’intero 2009 e gli appena 3 del 2010.

La violenta tempesta, ribattezzata Jova, intorno a metà della scorsa settimana ha messo in grande allarme popolazione e autorità del Messico: come testimoniato dall’immagine raccolta dal satellite Terra della NASA il ciclone tropicale martedì 10, durante il suo movimento di avvicinamento alle coste occidentali del Messico, ha sviluppato il classico “occhio del ciclone”, chiaro indizio di una tempesta di grande violenza ed elevato potenziale distruttivo. Durante quello stesso martedì Jova è divenuto via via più potente fino a raggiungere l’intensità di uragano di categoria 3 (in una scala che va da 1 a 5), accompagnato da piogge torrenziali e venti oltre 200 chilometri orari. Fortunatamente poco prima di raggiungere il continente americano il ciclone tropicale ha perso forza ed è stato declassato a uragano di categoria 2: una tempesta comunque temibile, ma che nel suo passaggio sul Messico è stata meno letale di quanto si temesse, causando “solo” 6 vittime, mentre i danni, almeno a una prima stima, ammontano a circa 200 milioni di pesos (al cambio attuale più o meno 15 milioni di dollari) e comprendono la distruzione di un ponte nei dintorni dell’importante porto commerciale di Manzanillo.

Pubblicato il 19 ottobre 2011 - Commenti (0)
18
ott

Medicine all'ora giusta con i ritmi circadiani


Sono molti i malesseri che tendono a seguire ritmi circadiani ovvero una cadenza prossima alle 24 ore. Ad esempio di notte chi ha subito importanti operazioni chirurgiche va più facilmente incontro a complicazioni, come pure aumenta la secrezione acida dello stomaco (attenzione all’ulcera, soprattutto tra le 22.00 e le 2.00) e compaiono più facilmente attacchi d’asma, intorno alle 4.00, orario in cui il corpo riduce al minimo la produzione di sostanze bronco-dilatatrici naturali. I rischi di ictus e infarto aumentano nelle prime ore del mattino, quando sale la pressione del sangue e sempre intorno alle 6.00 le persone diabetiche sono maggiormente a rischio di crisi ipoglicemiche poiché i livelli di insulina raggiungono i valori minimi.

Ma, dopo aver superato le insidie della notte, il momento del risveglio può rivelarsi poco piacevole per chi soffre di emicrania, che spesso si presenta in questa fascia di orario, e ancor di meno lo è per chi soffre di raffreddore da fieno, i cui sintomi (naso chiuso, lacrimazione, difficoltà a respirare) sono massimi al risveglio. Sempre tra le 7.00 e le 9.00 è maggiore il numero di casi di angina pectoris, rispetto alle altre ore del giorno.

Ma anche la seconda parte della giornata riserva le sue sorprese: tra le 17.00 e le 19.00 si possono manifestare i malesseri - come il mal di testa - legati all’aumento della pressione sanguigna, mentre le ultime ore della sera sono quelle più a rischio per le emorragie cerebrali.

Insomma un vero percorso a ostacoli! Ma anche l’aver scoperto questi “trabocchetti” può alla fine venire in aiuto per far fronte al “nemico”. Il fatto di conoscere i momenti critici di ogni malattia permette infatti di somministrare la terapia al momento più opportuno. La cronoterapia trova infatti molte applicazioni, specie nel campo oncologico: sembra infatti che cellule sane e cellule tumorali abbiano cicli cellulari – “orologi interni” che regolano la proliferazione delle cellule – diversi. L’intento in questo caso è quello di calibrare la cura, minimizzando i danni all’organismo, tenendo conto di questa diversità. Come dire cercare di costruire un’arma intelligente che sappia rilevare questo parametro per puntare unicamente sulle cellule nemiche…rendendo minimo il numero di vittime innocenti, le cellule sane.

Pubblicato il 18 ottobre 2011 - Commenti (0)
14
ott

L’autunno ora mostra i muscoli

Nell'immagine, le correnti fredde ( in blu) che tra venerdì e sabato si riverseranno dai Balcani verso l’Adriatico.
Nell'immagine, le correnti fredde ( in blu) che tra venerdì e sabato si riverseranno dai Balcani verso l’Adriatico.

Torna  definitivamente il fresco. Fino a 3-4 giorni circolavano voci ricorrenti circa un imminente ritorno di un’altra ondata di caldo dal sapore estivo, voci che, alla fine, si sono rivelate un flop.  E questo perche tali previsioni, più che il frutto  delle più recenti proiezioni dei modelli fisico-matematici più accreditati - come il modello europeo ECMWF (European Center  for Medium Weather Forecast) e il modello americano GFS (General  Forecast System) -  erano  il maldestro tentativo di una o più centri meteorologici di fare audience a tutti i costi.

E’ pur vero che  dopo la rinfrescata  portata sulla penisola dalla perturbazione giunta tra venerdì 7 e sabato 8 ottobre, le temperature sono tornate a risalire tra martedì e mercoledì appena passati, mantenendosi  però su valori massimi per lo più inferiori a 27 gradi. Per di più il rialzo termico, come previsto, è stato di brevissima durata  tanto che già ieri, giovedì 13,  una perturbazione atlantica , dopo avere raggiunto i Balcani, si è riversata sull’Italia con fresche correnti nord orientali, le quali porteranno un nuovo sensibile calo  delle temperature, con apice  tra sabato  e domenica prossimi. Il freddo sulle regioni adriatiche sarà reso più pungente dagli attivi venti di Bora. La perturbazione porterà anche rovesci, da venerdì 14 a domenica 16, sulle estreme regioni meridionali.

Ma ecco in dettaglio il tempo  fino lunedì 17 ottobre.

Venerdì 14: un po’ di nubi al Nordovest, Marche, Umbria, Bassa Toscana  e al Sud; sereno al Centro e sulla Sardegna; rovesci e qualche temporale su Alpi Marittime, Molise, Salento, Lucania, Campania, Calabria,  Sicilia est e Sud Sardegna, forti dalla sera su Salento, Messinese.  Nella sera ancora rovesci su bassa Calabria, Sicilia. Fori venti nord orientali su tutti i mari. Temperature in sensibile calo su regioni adriatiche e Valpadana.

Sabato 15: un po’ di nubi su Abruzzo, Salento Calabria, Sicilia; qualche rovescio su Salento, Bassa Calabria, Sicilia; ancora forti venti nord orientali sui mari. Un po’ freddo ovunque, con valori massimi per lo più inferiori a 21 gradi.

Domenica 16: un po’ di nubi solo su regioni ioniche, rilievi campani-lucani; molte nubi su Sardegna; bello  soleggiato sul resto d’Italia; qualche rovescio pomeridiano solo su Bassa Calabria; ancora ventoso per venti da nordest sui mari  del Sud. Ancora un po’ freddo ovunque con massime in genere ancora  inferiori  a21 gradi.

Lunedì 17: un po’ di nubi solo su Lazio, Est Sicilia. Soleggiato sul resto d’Italia. Venti ancora nord orientali ma deboli. Temperature in rialzo ma ovunque gradevoli.

Pubblicato il 14 ottobre 2011 - Commenti (0)
12
ott

Enorme nube di smog attorno a Pechino

cina_meteo

Inquinamento urbano e incendi di natura agricola sono la causa del fenomeno

Durante la domenica appena trascorsa a Milano le macchine sono rimaste ferme, bloccate dal divieto di circolazione imposto in seguito allo sforamento, la settimana scorsa, dei livelli di inquinamento.

Se è vero che quello dell’inquinamento urbano è un problema serio per numerose nostre città, fortunatamente però l’emergenza non raggiunge ancora i livelli tipici di alcune grandi metropoli poste all’altro capo del Mondo. E’ ad esempio il caso di Pechino, una delle città più inquinate del Pianeta: nella capitale cinese di frequente le concentrazioni di sostanze tossiche nell’aria raggiungo livelli addirittura cinque volte superiori ai valori definiti nocivi per la salute dall’Organizzazione Mondiale della Sanità.

Ne è un chiaro esempio ciò che è successo la settimana passata, come testimoniato anche dall’immagina scattata dai satelliti della NASA lo scorso venerdì 7 ottobre: un’enorme nube di smog, costituita di pulviscolo, ceneri e gas tossici, ha difatti avvolto una grossa fetta di territorio cinese nei dintorni di Pechino. L’enorme nuvola inquinata, diffusa dal vento, si è difatti sparpagliata su una vasta regione a sud della capitale, coprendo un tratto di costa lungo oltre 100 chilometri, dalla Baia di Bohai ai litorali affacciati sul Mar Giallo. La densità della sporcizia presente nell’aria era tale da nascondere addirittura alla vista del satellite alcuni tratti di costa! L’enorme nube di smog, come spesso accade nei dintorni di Pechino, è stata generata sia dalle grandi quantità di sostanze inquinanti prodotte dalla città che dagli incendi appiccati a scopi agricoli dai contadini delle campagne tutt’attorno la capitale.

Pubblicato il 12 ottobre 2011 - Commenti (0)
11
ott

La tempesta perfetta

Un evento reale descritto nel film “The perfect Storm”

Tra fine ottobre e novembre le condizioni climatiche sono in rapida evoluzione in tutti gli Stati Uniti Orientali. Difatti in tale periodo gelidi venti occidentali, provenienti dal Canada, iniziano, regolarità, a fare rapide incursioni nelle grandi pianure degli USA. In contrapposizione, più a Est, l’Oceano Atlantico è ancora molto caldo, e talvolta su queste acque si formano ancora uragani di fine stagione. Il contrasto masse d’aria così differenti - quella fredda dal Canada e quella più calda sopra la superficie oceanica - è appunto la miccia che talvolta innesca violente tempeste al largo del Nord America.Queste tempeste, note come “Nor’Easters” (così chiamate per gli intensi venti Nord Orientali che si abbattono sul continente) hanno una pessima fama tra i pescatori della regione.

 Tuttavia, è bizzarra la concomitanza di eventi che portò alla formazione della “tempesta di Halloween”, un ibrido tra le più violente tempeste delle medie latitudini e i temibili cicloni tropicali. Chiamata la “tempesta perfetta” dai meteorologi del National Weather Service, il cataclisma affondò il peschereccio Andrea Gail, e da tale evento ha preso poi spunto il noto film “The perfect Storm”.

Tutto iniziò il 28 ottobre 1991 quando un vasto fronte freddo che stava scivolando lungo il nordest degli USA generò una depressione extratropicale a qualche centinaio di chilometri al largo della Nuova Scozia. Nel frattempo l’uragano Grace, che si era formato appena il giorno prima e inizialmente in movimento verso nordovest, fece una repentina deviazione verso est. La sera del 29 ottobre, l’uragano Grace, giunto nei pressi delle Bermuda, venne risucchiato dalla depressione extratropicale, la quale subì così una ulteriore intensificazione: già il giorno successivo risultava ormai impossibile distinguere ciò che rimaneva di Grace dal resto del sistema. Nelle ore che seguirono la depressione si mosse verso Sud, continuando a guadagnare energia, e raggiungendo nel pomeriggio del 30 ottobre il massimo di intensità, con un minimo di pressione di 972 mb e venti da 215 chilometri orari. La forte differenza di pressione tra l’area anticiclonica sul Canada (massimo di 1043 mb) e il centro di bassa pressione, diede origine a venti violenti che misero a soqquadro i mari e le coste orientali degli USA, tanto che il 30 ottobre molte imbarcazioni furono investite da raffiche di 180-210 km/ora, mentre le boe sonda del NOAA registrarono onde alte fino a 13 metri. I danni maggiori però vennero provocati dalle eccezionali ondate e dalle elevate maree che sommersero ampi tratti di costa: onde tra 1 e 10 metri furono osservate dalla Carolina del Nord fino alla Nuova Scozia, e nel New Jersey si registrò uno dei più alti livelli di marea del secolo scorso. Presumibilmente, proprio in questa prima fase di crescita della tempesta, si consumò la tragedia dello Andrea Gail: il peschereccio, con i suoi 6 membri di equipaggio affondò nella notte tra il 28 e il 29 ottobre, investito dal nucleo della tempesta.

Pubblicato il 11 ottobre 2011 - Commenti (0)
07
ott

Venerdì arriva l'autunno. Stop al caldo estivo

L’aria fredda Nord Atlantica ( in blu) nel  primo pomeriggio di venerdì, dopo aver raggiunto le Alpi, nel pomeriggio di venerdì inizia a propagarsi in parte verso l’Alto Adriatico, in parte verso il Mar di Corsica e in, parte, scavalca le Alpi,  giungendo su Piemonte e Lombardia.
L’aria fredda Nord Atlantica ( in blu) nel primo pomeriggio di venerdì, dopo aver raggiunto le Alpi, nel pomeriggio di venerdì inizia a propagarsi in parte verso l’Alto Adriatico, in parte verso il Mar di Corsica e in, parte, scavalca le Alpi, giungendo su Piemonte e Lombardia.

L’autunno sta per mettere fine in maniera definitiva al tempo bello e soleggiato ma anche al caldo anomalo estivo che insistono sulla penisola quasi ininterrottamente da più di 2 mesi Infatti alla fine di giovedì 6 ottobre un intenso ed esteso nucleo di aria fredda proveniente dalla Groenlandia si porterà a ridosso delle Alpi per poi propagarsi, tra venerdì 7 e sabato 8 ottobre, a tutta l’Italia.
Il nucleo di aria fredda sarà accompagnato, oltre che da rovesci e temporali, anche da forti venti su tutti i mari e persino da nevicate oltre 1000 metri in prossimità delle Alpi di confine.
Ma il dato di maggiore rilievo sarà il brusco e sensibile calo delle temperature fino a sconfinare nel freddo, specie nella giornata del 9 ottobre.
Poi le temperature torneranno a salire un po’, mantenendosi però su freschi valori autunnali .
Ma ecco in dettaglio il tempo previsto sulla penisola da venerdì 7 a lunedì 10 ottobre.

Venerdì 7: al mattino rasserena su regioni di Nordovest per l’arrivo di venti di Fohen; sereno al mattino anche su Abruzzo, Molise, Puglia, regioni ioniche; nubi sul resto d’Italia con rovesci e temporali su Est Lombardia, Venezie, Emilia, Romagna, regioni tirreniche, Marche, Umbria, Ovest Sardegna, Trapanese. Al pomeriggio rovesci e temporali su Friuli, Venezia Giulia, Marche, Abruzzo, Molise, Umbria, Lazio, Campania, Calabria tirrenica e Nord Sicilia. Nella sera rovesci su Abruzzo, Molise, Foggiano, Campania, Calabria tirrenica, Ovest Sicilia, Val d’Aosta. Nevicate sulle Alpi di Confine e Alto Adige oltre 1200 metri. Ventoso su quasi tutti i mari.

Sabato 8:
sereno su quasi tutto il Centronord; rovesci e temporali al mattino e pomeriggio su Medio-bassa Puglia, Lucania, Salernitano, Calabria e Sicilia; deboli nevicate sulle Alpi di confine; ventoso su tutti i mari per venti settentrionali.

Domenica 9:
nubi su medio Adriatico e al Sud; sereno sulle altre regioni. Rovesci su Marche, Abruzzo, Puglia, Bassa Calabria, Lucania, Nord Sicilia. Nevicate su Alto Adige oltre 1200 metri. Freddo al mattino al Centronord. Forte Maestrale su quasi tutti mari. Sensibile ulteriore calo delle temperature tranne le regioni di Nordovest.

Lunedì 10: nubi su Medio Adriatico, Dolomiti e Venezie, ma senza piogge. Sereno sulle altre regioni. Ventoso sui mari del Sud e sulle Isole per venti settentrionali.

Pubblicato il 07 ottobre 2011 - Commenti (0)
06
ott

Filippine flagellate dai tifoni

tifone_filippine

Nell’arco di pochi giorni due violenti tifoni hanno investito in rapida successione l’Arcipelago

Nel periodo compreso fra settembre e ottobre con una certa frequenza le Filippine si ritrovano a fare i conti con i danni causati dal passaggio di violenti cicloni tropicali. Tuttavia negli ultimi giorni l’atmosfera si è particolarmente accanita su questo popoloso Paese, scatenando nelle acque tutt’attorno all’Arcipelago due potenti tifoni. Tra il 27 e il 28 settembre difatti il tifone Nesat, qui fotografato dal satellite Aqua della NASA, ha sferzato Luzon, la principale isola dell’Arcipelago Filippino (su cui sorge anche la capitale Manila), con piogge torrenziali e venti a oltre 190 chilometri orari: le improvvise inondazioni provocate dal suo passaggio hanno causato decine di vittime, soprattutto nell’area di Manila, demolito numerose costruzioni e danneggiato pesantemente i raccolti, con la perdita di oltre 30000 tonnellate di riso.

Ma una volta passato questo primo violento tifone i filippini non hanno avuto neanche il tempo di contare danni (che comunque si stimano in circa 90 milioni di dollari) e vittime che ecco un'altra terrificante tempesta, il tifone Nalgae, affacciarsi sui mari a ovest di Luzon: così sabato 1 ottobre, appena due giorni dopo il passaggio di Nesat, la principale isola filippina ha dovuto affrontare le devastazioni di un altro violentissimo ciclone tropicale che ha scaricato sul suo territorio abbondanti e intense piogge accompagnate da venti a quasi 200 chilometri orari. Fortunatamente la città di Manila è stata in gran parte risparmiata dalla violenza di questo secondo ciclone tropicale: nell’attraversare le Filippine difatti il tifone Nalgae ha seguito, rispetto al suo predecessore, una traiettoria più settentrionale, con il nucleo della tempesta che è passato a una certa distanza dalla popolosa capitale.

Pubblicato il 06 ottobre 2011 - Commenti (0)
04
ott

Gennaio 2000: palle di ghiaccio dal cielo

Nel mese di gennaio del 2000 prima la Spagna e poi l’Italia furono oggetto di una strano fenomeno: la caduta di palle di ghiaccio dal cielo, anche con cielo sereno. Anzi paradossalmente, nelle giornate di bel tempo, le palle di ghiaccio cadute in Italia sono aumentate giorno dopo giorno: 14 il 24 gennaio, 43 il 25, 108 il 26, 135 il 27 gennaio. Quale la causa? Sia in Spagna che in Italia il fenomeno all’inizio è stato provocato senza dubbio dal ghiaccio accumulatosi sugli aerei durante l’attraversamento di piovose perturbazioni. Rimane un mistero come le bombe di ghiaccio siano cadute anche nei giorni sereni. La spiegazione più convincente potrebbe essere la seguente.

La notizia dei grossi blocchi di ghiaccio caduti dal cielo avrebbe sollecitato, a cascata, la malata fantasia di molti soggetti (ricordate l’epidemia della mania di lanciare sassi dai cavalcavia?) e quindi sono iniziati a cadere blocchi di ghiaccio anche a cielo sereno, magari lanciati dai balconi di casa oppure portati in volo con un aereo leggero e poi buttati giù sulla testa degli ignari passanti. Del resto negli stessi giorni su un sito Internet vi era una dettagliata descrizione di come confezionare a casa palle di ghiaccio e in una trasmissione radiofonica di RAI2 del 27 gennaio 2000, sono state confessate una ventina di burle… ghiacciate.

Pubblicato il 04 ottobre 2011 - Commenti (0)

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Autore del blog

Il meteo di Giuliacci

Col. Mario Giuliacci

Mario Giuliacci è un meteorologo, personaggio televisivo e colonnello italiano. È laureato all'Università La Sapienza di Roma. È autore di diversi libri sulla meteorologia. Attualmente cura su LA7 la rubrica del meteo per il fine settimana.

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