27
giu

Brucia la Russia

La scorsa settimana le autorità russe sono state costrette a dichiarare lo stato di emergenza in diverse zone della parte centrale della nazione a causa di numerosi furiosi incendi. In particolare, come mostra anche l’immagine raccolta dal satellite Terra della NASA, lunedì 18 giugno si contavano ben 198 focolai di incendio fuori controllo, mentre gli ettari andati in fumo nel corso dei giorni precedenti ammontavano già a 8300 e sono ulteriormente cresciuti negli ultimi giorni. Secondo le autorità russe la crisi si è scatenata quando alcuni agricoltori hanno perso il controllo delle fiamme utilizzate per ripulire i campi, ma senza dubbio un contributo importante lo hanno avuto anche i fulmini, che hanno trovato un ambiente ideale per innescare gli incendi che ancora adesso divampano in molte zone. L’emergenza incendi infatti è stata favorita dalle piogge relativamente scarse degli ultimi mesi e dal maggio eccezionalmente caldo di quest’anno: in effetti, secondo le analisi della NOAA, a livello planetario quello di quest’anno è stato il secondo maggio più caldo di sempre (superato solo da quello del 2010), e fra le zone del mondo che hanno fatto registrare temperature maggiormente al di sopra della norma ci sono anche le regioni centrali russe, dove anche aprile è stato incredibilmente caldo, caratterizzato da temperature eccezionalmente elevate per quel periodo. Del resto alcuni degli incendi che stanno bruciando grosse fette di territorio nel cuore della Federazione Russa sono fuori controllo addirittura da diverse settimane, con i vigili del fuoco che combattono contro le fiamme oramai dalla fine di aprile.

Pubblicato il 27 giugno 2012 - Commenti (0)
07
feb

Un’ondata di gelo e neve da record


L'ondata di gelo e neve è paragonabile a quelle storiche del 1929, 1956 e 1985.

Nell’ultima settimana all’improvviso l’inverno ha alzato prepotentemente la voce e l’Italia è piombata in un’ondata di gelo e neve che si può tranquillamente considerare fra le più intense degli ultimi 100 anni, paragonabile a quelle del 1929, 1956 e 1985. La neve è caduta abbondante in molte zone dell’Italia, specie nel versante adriatico della penisola: numerosi paesi nell’entroterra di Romagna, Marche, Abruzzo e Molise risultano difatti bloccati da oltre un metro di neve, ma la neve sta creando grandi disagi anche in altre regioni del Paese mentre Roma, con la copiosa nevicata di venerdì 4 febbraio, ha dovuto far fronte a un’emergenza assai insolita per una città che anche in inverno gode normalmente di un clima relativamente mite. Insomma, tanta neve già dagli inizi della settimana passata.

Il gelo invece ha raggiunto l’apice nel fine settimana, con le temperature che hanno toccato valori anche di oltre 10 gradi sotto zero e che in molte zone del Centro nord son rimaste negative per tutto il giorno. L’ondata di forte maltempo invernale, oltre all’Italia, in realtà ha interessato anche buona parte dell’Europa Orientale e Centrale, ed è stata scatenata dalle gelide correnti siberiane provenienti dai confini più orientali del continente. L’immagine, che descrive le analisi degli studiosi della NOAA, mostra in particolare come nella settimana tra il 29 gennaio e il 4 febbraio quasi tutta l’Europa abbia dovuto sopportare temperature inferiori alla norma, in alcuni casi anche di 9-10 gradi (tonalità del blu scuro), mentre in Italia a battere i denti dal freddo sono state soprattutto le regioni del Centro nord.

Pubblicato il 07 febbraio 2012 - Commenti (0)

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Autore del blog

Il meteo di Giuliacci

Col. Mario Giuliacci

Mario Giuliacci è un meteorologo, personaggio televisivo e colonnello italiano. È laureato all'Università La Sapienza di Roma. È autore di diversi libri sulla meteorologia. Attualmente cura su LA7 la rubrica del meteo per il fine settimana.

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