28
mar
Il ghiaccio che stringe d’assedio l’Alaska.
Mentre buona parte del continente Nord Americano viveva una delle stagioni più miti dell’ultimo periodo, per quasi tutto l’inverno 2011/2012 il Mare di Bering è rimasto gelato, stretto nella morsa del ghiaccio che ha bloccato il traffico marittimo diretto alle coste occidentali dell’Alaska. Benchè sulla superficie di questo tratto di Oceano il ghiaccio si formi ogni anno, durante questo ultimo inverno si è esteso su una superficie insolitamente ampia, e secondo le analisi del National Snow and Ice Data Center degli Stati Uniti si tratta di un vero e proprio record: durante tutta la stagione la superficie occupata dal ghiaccio è rimasta di circa il 20-30% al di sopra del valore medio dell’ultimo ventennio del XX secolo e addirittura mai prima d’ora a febbraio la superficie occupata dal ghiaccio era stata tanto grande quanto quest’anno!
Ghiaccio che ancora adesso fa fatica a ritirarsi, come confermato anche da questa immagine raccolta agli inizi della scorsa settimana dal satellite Aqua della NASA. Il Mare di Bering è caratterizzato quindi da una situazione opposta a quella dell’Oceano Artico, dove a causa di temperature insolitamente miti in questo inizio di 2012 la superficie della banchisa è rimasta costantemente al di sotto dei valori normali.
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28 marzo 2012 - Commenti
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04
ott
Nel mese di gennaio del 2000 prima la Spagna e poi l’Italia furono oggetto di una strano fenomeno: la caduta di palle di ghiaccio dal cielo, anche con cielo sereno. Anzi paradossalmente, nelle giornate di bel tempo, le palle di ghiaccio cadute in Italia sono aumentate giorno dopo giorno: 14 il 24 gennaio, 43 il 25, 108 il 26, 135 il 27 gennaio. Quale la causa? Sia in Spagna che in Italia il fenomeno all’inizio è stato provocato senza dubbio dal ghiaccio accumulatosi sugli aerei durante l’attraversamento di piovose perturbazioni. Rimane un mistero come le bombe di ghiaccio siano cadute anche nei giorni sereni. La spiegazione più convincente potrebbe essere la seguente.
La notizia dei grossi blocchi di ghiaccio caduti dal cielo avrebbe sollecitato, a cascata, la malata fantasia di molti soggetti (ricordate l’epidemia della mania di lanciare sassi dai cavalcavia?) e quindi sono iniziati a cadere blocchi di ghiaccio anche a cielo sereno, magari lanciati dai balconi di casa oppure portati in volo con un aereo leggero e poi buttati giù sulla testa degli ignari passanti. Del resto negli stessi giorni su un sito Internet vi era una dettagliata descrizione di come confezionare a casa palle di ghiaccio e in una trasmissione radiofonica di RAI2 del 27 gennaio 2000, sono state confessate una ventina di burle… ghiacciate.
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04 ottobre 2011 - Commenti
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