08
mar
L’alta pressione su gran parte del Centronord farà si che
per tutto il fine settimana prevalgano condizioni di bel tempo su quasi tutte le regioni
centro-settentrionali e sulla Sardegna.
Un profondo vortice di bassa pressione a sud della Sicilia invece porterà tutti
i giorni sulle regioni meridionali nuvolosità più o meno continua, accompagnata
da rovesci intermittenti e anche da temporali, soprattutto sul Salento e sulla
Sicilia orientale.
Ma ecco in dettaglio il tempo giorno per giorno:
venerdì 9: un po’ di nubi innocue al Nord; sereno al Centro e Sardegna. Molte nubi al Sud con piogge ovunque tranne in Campania; rovesci e temporali qua e là nel corso del giorno su Calabria ionica, Salento, Sicilia orientale.
Sabato 10: un po’ di nubi dal pomeriggio su Alpi, Levante ligure, Lombardia. Sereno al Centro; molte nubi al Sud e sulla Sardegna meridionale. Piogge su tutto il Sud tranne Salento e Napoletano. Temporali di quando in quando su Sicilia e Bassa Calabria.
Domenica 11: un po’ di nubi su Alpi, Friuli, Piemonte. Sereno su Sardegna e al Centro. Nubi al Sud con qualche rovescio al mattino e al pomeriggio su Lucania, Calabria ionica e Sicilia.
Lunedì 12: sereno su gran parte del Nord, Toscana , Lazio e Sardegna; un po’ di nubi su Alpi, Friuli, Medio Adriatico e al Sud. Piogge, per lo più sotto forma di rovescio, specie al pomeriggio, su Basse Marche, Abruzzo, Molise, Puglia, Lucania, Alta Calabria ionica e Nord della Sicilia.
Temperature in graduale rialzo, ma farà ancora un po’ freddo sulle regioni adriatiche per i venti dai Balcani.
(a cura di Mario Giuliacci)
Pubblicato il
08 marzo 2012 - Commenti
(0)
26
lug
Diventa metereologo
Vento e temperatura
Con venti superiori a 4-5 metri al secondo l’aria subisce un forte rimescolamento verticale tra gli strati adiacenti il suolo e quelli superiori cosicché, di giorno, l’aria calda a contatto del suolo surriscaldato viene ben rimescolata con quella meno calda delle prime centinaia di metri. Di conseguenza
la temperatura massima tende ad assumere valori più bassi rispetto alle condizioni di calma di vento.
Analogamente di notte i venti moderati o forti tendono a rimescolare l’aria più fredda prossima al suolo – perché ha dovuto cedere calore al suolo che si è raffreddato per primo per irraggiamento - con quella più calda oltre 100-200 metri di quota, cosicché
la temperatura minima tende ad essere più elevata rispetto alle situazioni con venti deboli.
Anche
le brezze che tra maggio e ottobre soffiano lungo le coste influenzano la temperatura. In particolare le brezze di mare quando raggiungono la coste portano aria più fresca e pertanto, al loro arrivo, la temperatura seguita, sì, ad aumentare ma un po’ più lentamente. L’effetto si propaga poi verso l’interno, alla velocità di 10 km circa all’ora e fino a 20-25 km dalla costa. Questo significa che l’effetto refrigerio arriva nelle zone più interne intorno alle ore 12-13 del mattino.
Alte pressioni e temperatura
Le
alte pressioni, oltre a favorire condizioni di cielo sereno,
tendono a far aumentare anche il valore sia della temperatura massima che di quella minima, rispetto alle situazioni nella quali è invece presente in loco cielo sereno ma anche senza un’alta pressione. Infatti nella alte pressioni sono sempre presenti lenti moti discendenti (subsidenza), dell’ordine di 2-3 cm al secondo, e che trascinano l’aria posta a 8-10 km di altezza ( ovvero introno 200-300 hPa) verso il suolo (ovvero verso pressioni intorno 1000 hPa). In questa lenta discesa l’aria è quindi costretta a muoversi da pressioni minori a pressioni maggiori. La conseguente compressione provoca nella particella d’aria che giunge al suolo un surriscaldamento che si aggiunge a quello comunicata dal suolo alla massa d’aria attraverso la convezione, la turbolenza e l’irraggiamento.
Pubblicato il
26 luglio 2011 - Commenti
(0)
18
mag
La primavera, si sa, è la stagione più capricciosa, mutevole e imprevedibile. Ma l’incessante altalena, da un giorno all’altro, della temperatura, dell’umidità e della pressione dell’aria – tipica appunto della stagione - si ripercuote anche sulla nostra pressione sanguigna la quale in genere diviene mutevole e instabile come il tempo.
Quando il barometro cala bruscamente oppure quando fa caldo, la pressione sanguigna tende a scendere al di sotto dei normali valori e questo è il motivo per cui, in tali situazioni, ci si può sentire stanchi e svogliati.
Se il giorno dopo il barometro è in rapida salita oppure fa freddo, potete essere certi che la vostra pressione tenderà a portarsi al di sopra dei valori normali, una situazione non certo ideale per gli ipertesi e che è fonte spesso di fastidiosi mal di testa, perché l’organismo non fa in tempo ad adeguare la propria risposta a mutamenti così rapidi della pressione atmosferica.
Il balzo all’insù della pressione sanguigna è in genere tanto accentuato quanto più si abbassa la temperatura rispetto al giorno prima.
Ma la pressione può subire sbalzi anche nel corso della medesima giornata perché in primavera non sono infrequenti le situazioni in cui fa caldo nel tardo mattino e nelle ore centrali del giorno mentre nel tardo pomeriggio la temperatura si abbassa bruscamente per l’arrivo di qualche acquazzone.
Comunque, finché dura la variabilità primaverile, i medici raccomandano agli ipertesi di non cambiare la quantità prescritta di farmaci, perché, per rincorrere gli umori del tempo, sarebbe necessario correggere la dose di giorno in giorno, una cosa ovviamente irrealizzabile. Solo verso la fine di maggio, quando il caldo diviene sempre più frequente e durevole, può diventare consigliabile, in alcuni casi, ridurre le dosi, specie se ci si sente molto affaticati nelle gambe.
Pubblicato il
18 maggio 2011 - Commenti
(0)