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Nel nostro emisfero, le masse d’aria si spostano dall’equatore ai 30°Nord attraverso una mega cella convettiva chiamata cella di Hadley. Le masse d’aria superficiali lungo l’equatore, riscaldate dai raggi solari che arrivano perpendicolarmente su di esse, tendono a sollevarsi, a raffreddarsi, a condensarsi e a trasformarsi in pioggia; non a caso quasi tutte le foreste sono distribuite lungo le latitudini equatoriali. Le masse d’aria equatoriali, raggiunta l’altezza di circa 12 mila metri, si dirigono poi verso Nord e ridiscendono intorno al 30° parallelo determinando una fascia di alta pressione quale l’anticiclone delle Azzorre; tale discesa determina un notevole riscaldamento per compressione dell’aria per cui le zone intorno a 30°N sono caratterizzate da aree desertiche, quali quello del Sahara.
La latitudine di 30°N (così come quella dei 30°S) viene chiamata anche latitudine dei cavalli. Ma perché questa denominazione? Al tempo della navigazione a vela, il trasporto della merce da un continente all’altro era effettuato dai velieri che sfruttavano i venti più favorevoli per una più spedita navigazione. Quando però i velieri giungevano nella fascia di alta pressione dei 30°N, i marinai spesso venivano obbligati dal mare calmo e dal poco vento a fermarsi per diversi giorni e, a volte, per settimane per cui alla fine razionavano le loro provviste di acqua. Poiché i cavalli avevano bisogno di bere molto e, nonostante costituissero preziosa merce di scambio, dovevano essere sacrificati e gettati in mare.
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21 maggio 2012 - Commenti
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Curiosando
Sotto il
Sahara, a centinaia di metri di profondità, sono stipate
enormi quantità di acqua dolce, residuo dei tempi in cui le piogge bagnavano con continuità la regione. L’Acquifero Arenario Nubiano, situato al di sotto del
Sahara Orientale, rappresenta in particolare una delle più grandi riserve idriche sotterranee del Pianeta: si estende sotto una regione vasta più di 2 milioni di chilometri quadrati, nel sottosuolo di
Libia ed
Egitto, ad una profondità che varia tra 500 e 3500 metri, e contiene circa
150 mila km3 d’acqua!
In effetti tra 5000 e 10 000 anni fa il Sahara era una regione sicuramente più umida, con intense piogge estive e su cui si estendeva una sterminata savana che dava ospitalità ad antilopi, leoni e anche primitive tribù di uomini. Dove sono finite allora le nuvole e le piogge? Sono migrate altrove per colpa… dell’asse terrestre!
L’inclinazione dell’asse di rotazione difatti varia ciclicamente nel corso di migliaia di anni: quando la Terra è maggiormente inclinata rispetto al piano di rotazione, aumenta la differenza tra inverno ed estate, mentre quando il nostro Pianeta è meno inclinato diminuisce anche il contrasto fra la stagione fredda e quella calda.
Ebbene 10000 anni fa l’inclinazione dell’asse terrestre era tale che il Sahara riceveva rispetto a oggi circa l’8% di radiazione solare in più nel corso dell’estate e l’8% in meno in inverno, per cui
nel Nord Africa l’estate era più calda e l’inverno più freddo di quanto non siano ai giorni nostri.
Il contrasto fra stagioni estive molto calde e inverni piuttosto freschi dava vita però ad una circolazione monsonica molto più intensa di quella di oggi, e i monsoni estivi africani riuscivano grazie a ciò a portare nubi e abbondanti piogge fin nel cuore del Sahara, dove gli inverni molto secchi erano quindi seguiti da estati molto calde ma anche piovose.
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23 maggio 2011 - Commenti
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