15
ago

L’uragano Ernesto

Il ciclone tropicale che ha spaventato migliaia di turisti in Messico

La scorsa settimana al di sopra delle calde acque dell’Atlantico Tropicale si è formato il quinto ciclone tropicale di una stagione degli uragani per il momento piuttosto “vivace” anche se, fortunatamente, poco “distruttiva”. Il nuovo ciclone, cui è stato assegnato il nome di Ernesto, ha raggiunto l’intensità di un vero e proprio uragano poco prima di investire le coste orientali del Messico, lo scorso martedì 14 agosto, quando i satelliti della NOAA hanno raccolto dallo Spazio questa immagine.

Nel momento di massima intensità i cacciatori di uragani, che con i loro particolari aerei volano dritti nel cuore di queste tempeste, hanno misurato venti fino a 140 chilometri orari, ma una volta raggiunte le coste messicane la tempesta si è comunque rapidamente indebolita fino a perdere le sue caratteristiche di ciclone tropicale già venerdì 10 agosto. Nel suo movimento attraverso i Caraibi questo ciclone tropicale ha interessato diversi paesi, fra cui Giamaica, Honduras, Belize e Messico, causando la morte di 7 persone, la precipitosa fuga di migliaia di turisti dagli affollati resort della costa orientale messicana e danni complessivi per diversi milioni di dollari.

Negli stessi giorni in cui Ernesto spaventava i Caraibi molto più a est, appena al largo delle coste africane, si è formato anche il sesto ciclone tropicale di questa stagione, la tempesta Florence, che però ha avuto vita breve: “nata” sabato 4 agosto si è dissolta già lunedì 6 agosto.

Pubblicato il 15 agosto 2012 - Commenti (0)
22
set

Tifone Roke: in Giappone piove sul bagnato

tifone roke

Dopo il passaggio del tifone Talas, che a inizio settembre ha portato in diverse zone del Giappone piogge torrenziali accompagnate da numerose frane e inondazioni, il Paese del Sol Levante ha dovuto far fronte a una nuova temibilissima tempesta, il tifone Roke, che come testimoniato dall’immagine scattata dal satellite Aqua della NASA già martedì 20 si è pericolosamente avvicinato all’Arcipelago Giapponese.
Nelle prime ore di mercoledì 21 settembre il violento tifone ha quindi investito Honshu, la più grande isola dell’Arcipelago (la stessa su cui sorge Tokio), accompagnato da venti che soffiavano a oltre 160 chilometri orari e con raffiche che hanno sfiorato addirittura i 200 chilometri orari.

Il passaggio di questo intenso ciclone tropicale ha causato in Giappone un generale stato d’allerta e in particolare nella città di Nagoya il timore per la possibile esondazione di due diversi fiumi ha spinto le autorità a ordinare l’evacuazione di circa 80000 persone e a consigliare un analogo comportamento a un altro milione di cittadini.
Fortunatamente la violenta tempesta, oramai indebolita, si sta adesso allontanando dal Giappone, dove però ha causato almeno 8 vittime e provocato numerosi danni e disagi, compresa la chiusura di molte importanti fabbriche e il blocco per diverse ore di una delle linee ferroviarie più congestionate al Mondo, quella di Tokio.
Il passaggio di cicloni tropicali sul Giappone non è tuttavia evento insolito: più della metà delle piogge che mediamente cadono ogni anno sull’Arcipelago Giapponese sono difatti portate dalle tempeste tropicali e dai tifoni (così vengono chiamati in Giappone i cicloni tropicali più violenti) che tra fine estate e inizio autunno attraversano l’Arcipelago.

Pubblicato il 22 settembre 2011 - Commenti (0)
18
lug

Cicloni: uragani e tifoni sono cugini

Un tifone tropicale.
Un tifone tropicale.

Curiosando

I cicloni tropicali sono tipiche perturbazioni della fascia tropicale dall’inconfondibile forma a spirale con un “occhio” nella parte centrale, diametro intorno dai 300-500 km, piogge torrenziali, venti violentissimi, spesso fino a più di 250-300 Km/ora.
I cicloni tropicali prendono il nome Il nome di Tifone nel Pacifico, Uragano nell’Atlantico, Ciclone nell’Oceano Indiano, Willy-Willy in Australia.
Si formano solo sugli oceani molto caldi e in particolare al di sopra delle aree marine ove la temperatura della acque superficiali superi i 26-27 °C.

In questi casi l’aria degli strati più bassi, surriscaldata dall’acqua, diviene molto più leggera di quella circostante e, spinta verso l’alto, condensa sotto forma di imponenti nubi temporalesche l’enorme umidità sottratta all’oceano.
Per di più la colonna d’aria calda in ascesa, essendo più leggera dell’ambiente circostante, genera al suolo un profondo vortice di bassa pressione (fino a 940 hPa nella parte centrale) intorno al quale ruota, a forma di spirale, tutto l’ammasso nuvoloso.
La regione sgombra di nubi nel suo centro – l’occhio del ciclone – si genera perché parte dell’aria che sale ricade poi verso il centro del ciclone ove per compressione e riscaldamento dissolve le nubi in formazione.

Pubblicato il 18 luglio 2011 - Commenti (0)
23
giu

Il ciclone che ha spaventato i messicani

Hai visto mai




All’inizio di questa settimana si è rapidamente sviluppato e intensificato un ciclone tropicale nel tratto di Oceano Pacifico al largo delle coste messicane: la tempesta Beatriz, così è stato chiamato questo ciclone, si sta ora lentamente muovendo verso l’oceano aperto ma nel frattempo ha acquistato grande forza, fino a divenire un vero e proprio uragano, ovvero un ciclone tropicale che ha raggiunto la massima intensità. L’uragano Beatriz, come testimoniato nell’immagine scattata lunedì dai satelliti della NOAA, già all’inizio della settimana ha coperto con le sue nubi dense e minacciose i cieli di importanti località turistiche quali Acapulco, Manzanillo e Zihuatanejo, che ha flagellato con piogge torrenziali, onde di marea alte qualche metro e venti che soffiavano a oltre 140 chilometri orari.

Attualmente il ciclone tropicale è ancora assai violento ma secondo gli esperti del National Hurricane Center americano nelle prossime ore dovrebbe perdere intensità e soprattutto, se non cambierà repentinamente direzione, si allontanerà dalle coste messicane, andando piano piano a spegnersi in aperto Oceano Pacifico, distante dal continente. Fortunatamente il nucleo del ciclone non ha investito direttamente il Messico, per cui al momento non si contano vittime e anche i danni sono rimasti relativamente contenuti. Beatriz è già il secondo uragano che si forma, in questo 2011, nelle acque dell’Oceano Pacifico Orientale, di fronte alle coste americane, e secondo gli esperti americani presto cominceranno a formarsi intensi cicloni tropicali anche nell’Atlantico.

Pubblicato il 23 giugno 2011 - Commenti (0)
01
giu

Il primo supertifone dell’anno

Hai visto mai


Nell’ultimo fine settimana di maggio si è formato il primo ciclone tropicale con venti a oltre 200 chilometri orari di quest’anno: il super tifone Songda. Questa violentissima tempesta ha vagabondato negli ultimi giorni di maggio attraverso le acque caldissime del Pacifico Occidentale, da cui ha assorbito le grandi quantità di calore e umidità necessarie ad alimentarla. Il super tifone Songda, qui fotografato dal satellite giapponese MTSAT-2, ha toccato la massima violenza in occasione nel suo passaggio appena a nord delle Filippine, quando i venti al suo interno hanno raggiunto anche i 250 chilometri orari d’intensità. Nel suo spostamento verso nord il ciclone ha poi sfiorato Taiwan e successivamente investito con violenza Okinawa.

Poi nella giornata di lunedì 30 Songda ha raggiunto il versante orientale di Honshu, la principale isola dell’Arcipelago Giapponese, dove però è arrivato oramai indebolito e declassato alla categoria di tempesta tropicale (cioè con venti al di sotto di 118 chilometri orari) e quindi fortunatamente incapace di produrre danni ingenti. In effetti questo ciclone tropicale, benché assai intenso, ha provocato solo 4 vittime. Durante questo 2011 nel Pacifico prima di Songda si sono formati solo tre altri cicloni tropicali: due depressioni tropicali (ovvero cicloni che non hanno ancora raggiunto l’intensità di tempesta), fra fine marzo e inizio aprile, e successivamente la tempesta tropicale Aere, che a inizio maggio ha sfiorato le coste orientali delle Filippine dove ha causato 35 morti e oltre 35 milioni di dollari di danni.

Pubblicato il 01 giugno 2011 - Commenti (0)

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Autore del blog

Il meteo di Giuliacci

Col. Mario Giuliacci

Mario Giuliacci è un meteorologo, personaggio televisivo e colonnello italiano. È laureato all'Università La Sapienza di Roma. È autore di diversi libri sulla meteorologia. Attualmente cura su LA7 la rubrica del meteo per il fine settimana.

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