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Disastro ambientale nelle Filippine
Un violento ciclone tropicale ha causato numerose vittime
Tra venerdì e sabato della scorsa settimana le Filippine sono state investite da un violento ciclone tropicale, il tifone Washi, che ha spazzato l’Arcipelago con venti a circa 100 chilometri orari, accompagnati da piogge torrenziali. La tremenda tempesta ha colpito con maggior violenza l’Isola di Mindanao, la più meridionale dell’Arcipelago, causando numerose e vaste improvvise inondazioni che hanno letteralmente seppellito sotto una marea di acqua e fango diversi villaggi e cittadine. Per molti degli abitanti, colti di sorpresa nel cuore della notte, non c’è stato scampo: secondo la Croce Rossa, difatti, il conto delle vittime è attualmente di 682 individui, a cui però bisogna aggiungere almeno altre 800 persone che risultano tutt’ora disperse.
Il violento ciclone tropicale si è formato in aperto Oceano Pacifico, nei dintorni di Palau, nella giornata di giovedì 15, e poi si è velocemente mosso verso ovest, in direzione delle Filippine, che ha investito sul finire di venerdì 16. In queste ore, invece, la tempesta sta lambendo le coste del Vietnam dove, nonostante si sia oramai indebolita, potrebbe causare nuove devastanti inondazioni. Nelle Filippine, che si trovano proprio sulla traiettoria preferita dei circa 20 cicloni tropicali che ogni anno raggiungono il Sudest Asiatico, in questo periodo dell’anno i tifoni non sono particolarmente frequenti, ma non sono neanche un fenomeno raro: mediamente, difatti, nel mese di dicembre gli abitanti di questo Arcipelago vedono passare sulle loro teste almeno una di queste temibili tempeste.
Pubblicato il 21 dicembre 2011 - Commenti (0)