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I ritmi lunari fissano il giorno di Pasqua

Quest’anno la Pasqua cadrà il 7 aprile. Ma perché muta di anno in anno la sua data? Tutto dipende dai ritmi lunari. Ecco qui di seguito la spiegazione. Se in una notte stellata vi soffermate a scrutare la luna, noterete che, seppure ingannati da un moto apparente, si sposta lentamente rispetto alle stelle fisse da est verso ovest. Se ora immaginate di fissare su un mappamondo della sfera celeste le posizioni raggiunte giorno dopo giorno, otterrete un fedele tracciato del suo abitudinario giro mensile intorno alla terra.

Il primo aspetto curioso che il disegno rivelerebbe è che l’orbita non giace nello stesso piano dell’equatore terrestre ma è più o meno inclinata, attraversando in tal modo idealmente il piano equatoriale in due punti detti nodi, quelli stessi, tra l’altro, ai quali gli Astrologi annettono un particolare significato divinatorio. Nel nodo ascendente la luna risale nella sfera celeste dall’emisfero sud a quello nord, mentre nel nodo discendente avviene il contrario. Ma le sorprese non sono finite. Per effetto dell’attrazione solare l’eclittica lunare varia di anno in anno la sua inclinazione rispetto all’equatore terrestre, passando da un valore minimo di 18.5° ad uno massimo di 28.5° ogni 18 anni, un ciclo noto come Saros caldaico perché noto ai Caldei già 2600 anni or sono. Gli Astronomi della celebre civiltà Mesopotamia avevano infatti scoperto che le eclissi si ripetono nello stesso ordine ogni 223 lunazioni - pari appunto a 18 anni e 11 giorni - il tempo necessario, appunto, perché sole, terra e luna ritornino nella identica configurazione iniziale.

Anche i Greci per la previsione delle eclissi si affidavano ad un periodo di durata quasi analoga - 6940 giorni pari a 19 anni - e noto come ciclo metonico perché scoperto nel 432 a.C. dall’astronomo Metone al quale non era sfuggito il fatto che ogni 19 anni l’eclisse di luna cade nello stesso giorno dell’anno. I concittadini ateniesi vollero immortalarne la scoperta con una inscrizione in oro del numero 19 sul tempio di Minerva. E qui affonda le sue pagane radici appunto il numero d’oro assegnato dalla liturgia ecclesiastica al numero d’ordine che spetta al singolo anno all’interno del ciclo di 19 anni, base di riferimento per fissare la data della Pasqua. Curiosità a parte, non vi sono ormai dubbi che il Saros abbia un’importante influenza sulle vicende climatiche del nostro pianeta. La cosa non deve sorprendere più di tanto perché nel corso di 18-19 anni l’area geografica ove l’attrazione lunare è massima tende a spostarsi, con analoga periodicità, da latitudini più basse verso quelle via via più alte, per poi ripercorrere il cammino inverso.

E si intuisce allora che anche le maree degli oceani e dell’atmosfera dovranno oscillare in latitudine con ritmi analoghi, modificando però in tal modo la posizione dei grandi centri di bassa e alta pressione che governano la circolazione generale dell’atmosfera alle latitudini mediobasse. Le conseguenze di tutto ciò sul clima del pianeta. Ci sono, seppure modeste, come hanno evidenziato alcune ricerche sperimentali.

Pubblicato il 27 marzo 2012 - Commenti (0)

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Autore del blog

Il meteo di Giuliacci

Col. Mario Giuliacci

Mario Giuliacci è un meteorologo, personaggio televisivo e colonnello italiano. È laureato all'Università La Sapienza di Roma. È autore di diversi libri sulla meteorologia. Attualmente cura su LA7 la rubrica del meteo per il fine settimana.

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