15
nov

Donne più freddolose degli uomini

Nella percezione sensoriale della temperatura esterna esistono, come era lecito attendersi, differenze non trascurabili da un sesso all’altro. In effetti l’80% circa delle persone di sesso femminile avverte, a parità di temperatura, più freddo dell’uomo. Tale diversità biologica è spesso fonte di disaccordo e di battibecchi tra moglie e marito, come quando, ad esempio, si tratta di decidere, in inverno, il livello del riscaldamento domestico e l’uso o meno del piumone nel letto. In particolare, è accertato che la maggior parte delle donne avverte in media una temperatura più bassa di circa mezzo grado centigrado rispetto a quella effettivamente presente nell’ambiente circostante.

Apparentemente una percezione sensoriale che si discosta appena di mezzo grado dalla realtà potrebbe sembrare una quantità ininfluente e irrisoria in termini di sensazioni di freddo. In realtà, non è proprio così. In effetti uno sbalzo di mezzo grado viene interpretato dal nostro organismo come evento rilevante, tanto che quando la nostra temperatura corporea sale da 36.5 a 37 °C, abbiamo la netta sensazione di avere “qualche linea di febbre”, prima ancora di mettere mano al termometro. Insomma cari mariti… siate più pazienti e comprensivi con le vostre mogli freddolose.

Pubblicato il 15 novembre 2011 - Commenti (0)
25
ott

Anche il caffè contro il freddo

Nella settimana passata è arrivato, almeno sul Nord Italia, il primo freddo di sapore invernale, un evento che sarà sempre più frequente nella seconda parte dell’autunno. Tali variazioni, da un giorno all’altro, della temperatura esterna, tengono costantemente sotto sforzo il nostro sistema di termo-regolazione tanto che la maggior parte delle meteoropatie sono dovute ad una esagerata risposta dell’organismo agli sbalzi termici. Ma anche alcune sostanze hanno la capacità di influenzare le reazione del sistema di termo-regolazione.

Ad esempio, la caffeina fa restringere i vasi sanguigni e fa salire la pressione, due reazioni molto utili per controbilanciare gli effetti del freddo. La nicotina invece riduce la circolazione nelle gambe e nelle braccia e quindi esalta la sensazione di freddo in tali arti. L’alcool, come la marijuana e le anfetamine, fa dilatare i vasi superficiali dell’epidermide, con conseguente più rapida dispersione del calore corporeo, una reazione indesiderata, ovviamente, quando fa freddo. E’ pertanto errato il luogo comune secondo il quale i rigori del freddo si possano contrastare con un bicchiere di... buona grappa! Ed anche i tranquillanti aiutano a resistere meglio contro il freddo perché bloccano il meccanismo della sudorazione, riducendo in tal modo la possibilità che la pelle si raffreddi per evaporazione del sudore stesso.

Pubblicato il 25 ottobre 2011 - Commenti (0)
14
ott

L’autunno ora mostra i muscoli

Nell'immagine, le correnti fredde ( in blu) che tra venerdì e sabato si riverseranno dai Balcani verso l’Adriatico.
Nell'immagine, le correnti fredde ( in blu) che tra venerdì e sabato si riverseranno dai Balcani verso l’Adriatico.

Torna  definitivamente il fresco. Fino a 3-4 giorni circolavano voci ricorrenti circa un imminente ritorno di un’altra ondata di caldo dal sapore estivo, voci che, alla fine, si sono rivelate un flop.  E questo perche tali previsioni, più che il frutto  delle più recenti proiezioni dei modelli fisico-matematici più accreditati - come il modello europeo ECMWF (European Center  for Medium Weather Forecast) e il modello americano GFS (General  Forecast System) -  erano  il maldestro tentativo di una o più centri meteorologici di fare audience a tutti i costi.

E’ pur vero che  dopo la rinfrescata  portata sulla penisola dalla perturbazione giunta tra venerdì 7 e sabato 8 ottobre, le temperature sono tornate a risalire tra martedì e mercoledì appena passati, mantenendosi  però su valori massimi per lo più inferiori a 27 gradi. Per di più il rialzo termico, come previsto, è stato di brevissima durata  tanto che già ieri, giovedì 13,  una perturbazione atlantica , dopo avere raggiunto i Balcani, si è riversata sull’Italia con fresche correnti nord orientali, le quali porteranno un nuovo sensibile calo  delle temperature, con apice  tra sabato  e domenica prossimi. Il freddo sulle regioni adriatiche sarà reso più pungente dagli attivi venti di Bora. La perturbazione porterà anche rovesci, da venerdì 14 a domenica 16, sulle estreme regioni meridionali.

Ma ecco in dettaglio il tempo  fino lunedì 17 ottobre.

Venerdì 14: un po’ di nubi al Nordovest, Marche, Umbria, Bassa Toscana  e al Sud; sereno al Centro e sulla Sardegna; rovesci e qualche temporale su Alpi Marittime, Molise, Salento, Lucania, Campania, Calabria,  Sicilia est e Sud Sardegna, forti dalla sera su Salento, Messinese.  Nella sera ancora rovesci su bassa Calabria, Sicilia. Fori venti nord orientali su tutti i mari. Temperature in sensibile calo su regioni adriatiche e Valpadana.

Sabato 15: un po’ di nubi su Abruzzo, Salento Calabria, Sicilia; qualche rovescio su Salento, Bassa Calabria, Sicilia; ancora forti venti nord orientali sui mari. Un po’ freddo ovunque, con valori massimi per lo più inferiori a 21 gradi.

Domenica 16: un po’ di nubi solo su regioni ioniche, rilievi campani-lucani; molte nubi su Sardegna; bello  soleggiato sul resto d’Italia; qualche rovescio pomeridiano solo su Bassa Calabria; ancora ventoso per venti da nordest sui mari  del Sud. Ancora un po’ freddo ovunque con massime in genere ancora  inferiori  a21 gradi.

Lunedì 17: un po’ di nubi solo su Lazio, Est Sicilia. Soleggiato sul resto d’Italia. Venti ancora nord orientali ma deboli. Temperature in rialzo ma ovunque gradevoli.

Pubblicato il 14 ottobre 2011 - Commenti (0)
07
ott

Venerdì arriva l'autunno. Stop al caldo estivo

L’aria fredda Nord Atlantica ( in blu) nel  primo pomeriggio di venerdì, dopo aver raggiunto le Alpi, nel pomeriggio di venerdì inizia a propagarsi in parte verso l’Alto Adriatico, in parte verso il Mar di Corsica e in, parte, scavalca le Alpi,  giungendo su Piemonte e Lombardia.
L’aria fredda Nord Atlantica ( in blu) nel primo pomeriggio di venerdì, dopo aver raggiunto le Alpi, nel pomeriggio di venerdì inizia a propagarsi in parte verso l’Alto Adriatico, in parte verso il Mar di Corsica e in, parte, scavalca le Alpi, giungendo su Piemonte e Lombardia.

L’autunno sta per mettere fine in maniera definitiva al tempo bello e soleggiato ma anche al caldo anomalo estivo che insistono sulla penisola quasi ininterrottamente da più di 2 mesi Infatti alla fine di giovedì 6 ottobre un intenso ed esteso nucleo di aria fredda proveniente dalla Groenlandia si porterà a ridosso delle Alpi per poi propagarsi, tra venerdì 7 e sabato 8 ottobre, a tutta l’Italia.
Il nucleo di aria fredda sarà accompagnato, oltre che da rovesci e temporali, anche da forti venti su tutti i mari e persino da nevicate oltre 1000 metri in prossimità delle Alpi di confine.
Ma il dato di maggiore rilievo sarà il brusco e sensibile calo delle temperature fino a sconfinare nel freddo, specie nella giornata del 9 ottobre.
Poi le temperature torneranno a salire un po’, mantenendosi però su freschi valori autunnali .
Ma ecco in dettaglio il tempo previsto sulla penisola da venerdì 7 a lunedì 10 ottobre.

Venerdì 7: al mattino rasserena su regioni di Nordovest per l’arrivo di venti di Fohen; sereno al mattino anche su Abruzzo, Molise, Puglia, regioni ioniche; nubi sul resto d’Italia con rovesci e temporali su Est Lombardia, Venezie, Emilia, Romagna, regioni tirreniche, Marche, Umbria, Ovest Sardegna, Trapanese. Al pomeriggio rovesci e temporali su Friuli, Venezia Giulia, Marche, Abruzzo, Molise, Umbria, Lazio, Campania, Calabria tirrenica e Nord Sicilia. Nella sera rovesci su Abruzzo, Molise, Foggiano, Campania, Calabria tirrenica, Ovest Sicilia, Val d’Aosta. Nevicate sulle Alpi di Confine e Alto Adige oltre 1200 metri. Ventoso su quasi tutti i mari.

Sabato 8:
sereno su quasi tutto il Centronord; rovesci e temporali al mattino e pomeriggio su Medio-bassa Puglia, Lucania, Salernitano, Calabria e Sicilia; deboli nevicate sulle Alpi di confine; ventoso su tutti i mari per venti settentrionali.

Domenica 9:
nubi su medio Adriatico e al Sud; sereno sulle altre regioni. Rovesci su Marche, Abruzzo, Puglia, Bassa Calabria, Lucania, Nord Sicilia. Nevicate su Alto Adige oltre 1200 metri. Freddo al mattino al Centronord. Forte Maestrale su quasi tutti mari. Sensibile ulteriore calo delle temperature tranne le regioni di Nordovest.

Lunedì 10: nubi su Medio Adriatico, Dolomiti e Venezie, ma senza piogge. Sereno sulle altre regioni. Ventoso sui mari del Sud e sulle Isole per venti settentrionali.

Pubblicato il 07 ottobre 2011 - Commenti (0)
23
mag

Nel Sahara c’è… un mare d’acqua dolce!

Curiosando

Sotto il Sahara, a centinaia di metri di profondità, sono stipate enormi quantità di acqua dolce, residuo dei tempi in cui le piogge bagnavano con continuità la regione. L’Acquifero Arenario Nubiano, situato al di sotto del Sahara Orientale, rappresenta in particolare una delle più grandi riserve idriche sotterranee del Pianeta: si estende sotto una regione vasta più di 2 milioni di chilometri quadrati, nel sottosuolo di Libia ed Egitto, ad una profondità che varia tra 500 e 3500 metri, e contiene circa 150 mila km3 d’acqua!
In effetti tra 5000 e 10 000 anni fa il Sahara era una regione sicuramente più umida, con intense piogge estive e su cui si estendeva una sterminata savana che dava ospitalità ad antilopi, leoni e anche primitive tribù di uomini. Dove sono finite allora le nuvole e le piogge? Sono migrate altrove per colpa… dell’asse terrestre!

L’inclinazione dell’asse di rotazione difatti varia ciclicamente nel corso di migliaia di anni: quando la Terra è maggiormente inclinata rispetto al piano di rotazione, aumenta la differenza tra inverno ed estate, mentre quando il nostro Pianeta è meno inclinato diminuisce anche il contrasto fra la stagione fredda e quella calda.

Ebbene 10000 anni fa l’inclinazione dell’asse terrestre era tale che il Sahara riceveva rispetto a oggi circa l’8% di radiazione solare in più nel corso dell’estate e l’8% in meno in inverno, per cui nel Nord Africa l’estate era più calda e l’inverno più freddo di quanto non siano ai giorni nostri.
Il contrasto fra stagioni estive molto calde e inverni piuttosto freschi dava vita però ad una circolazione monsonica molto più intensa di quella di oggi, e i monsoni estivi africani riuscivano grazie a ciò a portare nubi e abbondanti piogge fin nel cuore del Sahara, dove gli inverni molto secchi erano quindi seguiti da estati molto calde ma anche piovose.

Pubblicato il 23 maggio 2011 - Commenti (0)


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Autore del blog

Il meteo di Giuliacci

Col. Mario Giuliacci

Mario Giuliacci è un meteorologo, personaggio televisivo e colonnello italiano. È laureato all'Università La Sapienza di Roma. È autore di diversi libri sulla meteorologia. Attualmente cura su LA7 la rubrica del meteo per il fine settimana.

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